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La padel-mania colpisce anche il nostro territorio. L'esperto: "Gioco per tutti, dai 14 anni fino ai 70"

"E' molto facile imparare subito a gestire la partita, si gioca in 4, è divertente, con scambi molto lunghi"

Già da qualche anno, il padel sta spopolando (anche) in Romagna. Essendo uno sport che necessita di campi fatti apposta, trovarne di liberi non è semplice, anche in tempi di pandemia: oggi la provincia di Forlì-Cesena ne conta otto, quattro per ciascuna città. Anche grazie alle "sponsorizzazioni" del gioco da parte di grandi sportivi come Roger Federer e Francesco Totti, il padel ha iniziato a coinvolgere sempre più persone, di tutte le fasce d'età, non essendo particolarmente difficile da praticare.

Come si gioca

Nel padel ci si affronta in coppia (2 vs 2), con regole molto simili a quelle del tennis. Il campo lungo 20 metri e largo 10, diviso a metà da una rete, è delimitato nel suo perimetro da muri alti 3 metri, ed è possibile giocare di sponda (dopo che la pallina ha effettuato un rimbalzo nel campo): per diventare maestri di questo gioco, occorre unire tecnica e velocità fisica a intelligenza e astuzia, doti conseguenti all’esperienza cumulata dopo le tante partite. 

Mentre nel tennis il servizio avviene dall’alto verso il basso, nel padel è l’esatto contrario, con l’obbligo di far rimbalzare la pallina una volta a terra prima di colpirla con la racchetta. La sfera non può colpire direttamente le pareti del campo altrui o rimbalzare due volte sul pavimento, pena il punto in favore degli avversari.  I giocatori della stessa squadra non possono colpire simultaneamente la palla e toccarla più di una volta con la racchetta nella risposta. Se la sfera tocca qualsiasi parte del corpo o l’abbigliamento di un giocatore, è punto per l’avversario. Il sistema di assegnazione di punti, game e set è lo stesso di quello del tennis. 

Parola all'esperto 

David Caminati, presidente dell’associazione che gestisce il padel al complesso sportivo “Sabbione” di Cesena, è stato il primo a credere nello sport in questione nella nostra città: “Qui abbiamo due campi dalla fine del 2017, poi ne abbiamo presi in gestione altri due nella zona dove c’è la palestra Perfect”.  Il numero limitato di campi nel territorio, unito alla forte richiesta, implica almeno due settimane d’attesa per giocare a padel: “Gli orari serali si saturano abbastanza in fretta, c’è tanta gente che vuole giocare”.

Tra i tanti fattori che hanno contribuito alla diffusione di questo sport, Caminati in primis ha notato “La facilità di praticabilità del gioco. E' molto facile imparare subito a gestire la partita, si gioca in 4, è divertente, con scambi molto lunghi. La palla può rimbalzare, quindi permette a tutti di fruire abbastanza bene, non è uno sport fisicamente molto distruttivo, ma gestibile da tutte le fasce d’età che lo praticano, dai 14 anni fino ai 70. Se la giocano bene tutti”. Inevitabile l’interesse anche da parte dei più piccoli, che porta alla creazione di scuole di padel: “Abbiamo una scuola con degli istruttori, nonostante l’aumento del pubblico femminile circa l’80% dei prenotanti sono maschi”.

La pandemia è stata un assist a questa attività, che secondo Caminati ha ancora un importante margine di successo: “Anche in questo periodo di Covid, con tutte le restrizioni, il padel è uno di quegli sport praticabili. Ha avuto un’esplosione importantissima, un costante aumento. Sono partito da zero a Cesena, in quattro anni è esploso in maniera progressiva ed esponenziale, e continuerà. Questo è quello che sto vedendo”.
 

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