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Mister Sacchi alla conviviale Interclub Rotary: "Il calcio rispecchia la nostra società"

L'incontro si è tenuto la scorsa settimana, al Grand Hotel di Cesenatico, ed è stato organizzato dal Rotary Cesena presieduto da Giorgio Babbini.

"Lo spettacolo vale più delle vittorie". Difficile che qualche italiano non conosca Arrigo Sacchi, ex allenatore e Commissario tecnico della Nazionale italiana vicecampione del mondo al Mondiale 1994, considerato da molti esperti uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Nel suo intervento alla conviviale Interclub Rotary dal tema "“Note” Calcistiche", Sacchi ha posto l'accento sulle qualità che allenatori e calciatori, come anche amministratori e cittadini, dovrebbe possedere per raggiungere importanti risultati nello sport come nella vita.

Il mister ha ricordato, ai presenti," che il calcio ha come compito principale quello di divertire gli appassionati e far trascorrere momenti di distrazione dai problemi e impegni della vita quotidiani. Un calcio che mira solo alle vittorie, sacrificando tout court lo spettacolo, è destinato a “morire” nel cuore dei sostenitori". "Per creare squadre vincenti nella vita come nello sport - ha proseguito Sacchi - non bisogna mai dimenticare questa regola base: il Club viene prima della squadra e la squadra prima del singolo. Ovvero è importante avere grandi giocatori che siano anche grandi persone".

"Il calcio rispecchia la nostra società. Dobbiamo alzare la qualità nel mondo del calcio come nel Paese. Per me il calcio - ha proseguito Sacchi - è tempi e ritmo come per un direttore d'orchestra dove il collettivo deve operare all'unisono per raggiungere il risultato voluto. Le grandi squadre sono quelle che praticano un calcio offensivo, che sanno rischiare e che coltivano l'ottimismo, il solo che può aprire al futuro". L'incontro si è tenuto la scorsa settimana, al Grand Hotel di Cesenatico, ed è stato organizzato dal Rotary Cesena presieduto da Giorgio Babbini.

Il Sacchi allenatore

L'ascesa di Sacchi nel panorama calcistico italiano inizia, nel 1987, quando Silvio Berlusconi lo sceglie come nuovo allenatore del Milan. Compie una vera e propria rivoluzione nel modulo di gioco e nelle tecniche di allenamento all'interno della squadra rossonera. Sfruttando a fondo le caratteristiche del gioco a zona, già praticato nel Milan di Nils Liedholm, pone un'assoluta attenzione alla fase difensiva cui aggiunge il pressing sistematico a centrocampo. Diventa famoso per i suoi pesanti e severi allenamenti ed applica allo schema tattico vari principi legati al cosiddetto “calcio totale” della Nazionale olandese di Johan Cruijff.

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