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Cesena, la gestione Campedelli nel mirino della Finanza: "Truffa e riciclaggio"

La Procura della Repubblica di Forlì e le Fiamme Gialle cesenati stanno continuando il loro lavoro investigativo in diverse direzioni ("gli aspetti da analizzare sono molteplici", viene sottolineato)

Riciclaggio, appropriazione indebita, truffa e frode fiscale. Sono le ipotesi di reato che vede la Guardia di Finanza di Cesena, coordinata dal procuratore capo della Procura di Forlì Sergio Sottani, impegnata nelle indagini sulla vecchia gestione del Cesena Calcio. "Dalle indagini - si legge in una nota delle Fiamme Gialle - sono emerse ingenti movimentazioni di denaro che partono dai conti correnti societari del Cesena e finiscono - in breve tempo - nei conti correnti personali del presidente pro-tempore, dopo essere transitati - con una serie di operazioni commerciali fittizie - sui conti correnti intestati a Potito Trovato (imprenditore edile e del settore alberghiero, ndr). ed alle diverse società da lui amministrate; i fondi neri, così artatamente costituiti, vanno a confluire in conti correnti sammarinesi riconducibili ad Igor Campedelli e ad altri soggetti del suo entourage".

PERQUISIZIONI - Negli scorsi mesi le Fiamme Gialle hanno eseguito numerose perquisizioni e diversi sequestri di documentazione contabile ed amministrativa sia nella sede del Cesena, che nelle sedi di svariate società riconducibili direttamente ed indirettamente a Campedelli e a Trovato, nonché presso studi di commercialisti e di  una fiduciaria milanese che, spiegano gli inquirenti, "attraverso una serie di società interposte e mutate nel corso tempo - era la effettiva proprietaria del Cesena. In sostanza, l’analisi della piramide societaria sino all’apice della stessa, ha consentito di rilevare che gli effettivi proprietari del Cesena erano Campedelli (per il 95%) e Trovato (per il 5%)".

PRIMA FASE DELLE INDAGINI - "La prima delle diverse fasi investigative - illustrano le Fiamme Gialle - ha consentito di individuare il sodalizio tra i due soci, i quali abusando dei propri poteri decisionali/gestionali, hanno posto in essere una serie di raggiri contabili ed amministrativi attraverso la predisposizione e l’utilizzo di documenti falsi finalizzati ad “alleggerire” illecitamente le risorse finanziarie del Cesena; in tal modo, oltre a procurarsi indebiti risparmi d’imposte, sono stati creati dei “fondi neri” concretizzatisi sia in finanziamenti utili all’ esercizio d’impresa delle società di P.T., sia in disponibilità immediate per altri fini personali".

NEVONE NEL MIRINO - In particolare, i finanzieri hanno focalizzato l’attenzione sull’operazione “sgombero e rimozione neve”: "da tale attività, è emerso che Campedelli e Trovato, per il tramite di una società di quest’ultimo, hanno artatamente e premeditatamente formato e sottoscritto due onerosi contratti (per un’ importo di circa 230.000 euro) attestanti le modalità e gli incarichi per l’esecuzione dello sgombero e rimozione della neve dallo stadio Manuzzi di Cesena e dal Centro Sportivo Villa Silvia in occasione dello straordinario evento atmosferico che ha colpito la città nel febbraio 2012".

"FRODE FISCALE" - "Le indagini - continuano gli inquirenti - hanno consentito di accertare che, alla data della stipula degli stessi contratti (16 febbraio 2012), le operazioni di sgombero e rimozione neve dallo stadio erano già state effettivamente realizzate, per modeste cifre, da altre imprese/società locali opportunamente attivate proprio dall’amministrazione del Cesena, le quali, in alcuni casi, non sono nemmeno state pagate. Addirittura per il Centro Sportivo Villa Silvia la rimozione della neve non è mai stata effettuata, tanto che gli allenamenti di tutti i giocatori furono, per tale motivo, effettuati in altre strutture. Per questo sono state denunciate altre 4 persone per frode fiscale".

"FATTURE PER OPERAZIONE INESISTENTI" - "In relazione ai due falsi negozi giuridici - continua la Finanza - il Cesena ha contabilizzato e dichiarato fatture per operazioni inesistenti emesse da una società priva di mezzi e di dipendenti che, a sua volta, ha fittiziamente fatto figurare di essersi avvalsa – per l’esecuzione delle stesse prestazioni - di altre imprese/società terze che però, dagli accertamenti, sono risultate anch’esse oggettivamente ed inequivocabilmente prive di qualsivoglia potenzialità operativa (senza mezzi e/o dipendenti) o, in alcuni casi, addirittura, inattive. Le prestazioni di sgombero neve dallo stadio, pertanto, nonostante fossero state già realizzate, sono state nuovamente fatturate attraverso un giro di fatture false per oltre 500.000 euro che hanno coinvolto il Cesena, le società di Trovato ed alcune imprese/società riconducibili a imprenditori operanti nel territorio cesenaticense".

INDAGINI NON FINITE - "Tali false fatturazioni appaiono inquadrarsi in più ampio alveo di operazioni finanziarie, ancora al vaglio, in altri settori, poste in essere, esclusivamente, per consentire all'allora presidente della società calcistica ed al suo “braccio destro” di impossessarsi del denaro presente nelle casse societarie", aggiungono gli inquirenti. La Procura della Repubblica di Forlì e le Fiamme Gialle cesenati stanno continuando il loro lavoro investigativo in diverse direzioni ("gli aspetti da analizzare sono molteplici", viene sottolineato) per tentare di fare chiarezza sulla precedente gestione della società indagata tanto che, in virtù di un’attività di collaborazione rogatoriale con la Repubblica di San Marino, sono già stati individuati i conti correnti che potrebbero essere stati utilizzati dagli indagati per occultare le somme di denaro sottratte alla società calcistica.

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