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Lugaresi presidente con l'elmetto: "Lo tsunami che ha colpito il Cesena non è finito"

“In Sardegna abbiamo fatto malissimo e siamo tornati con un pugno di mosche, ma se avete pensato, anche solo per un momento, che io voglia mollare, che noi vogliamo mollare, vi sbagliate. Noi non molleremo di un centimetro”

“In Sardegna abbiamo fatto malissimo e siamo tornati con un pugno di mosche, ma se avete pensato, anche solo per un momento, che io voglia mollare, che noi vogliamo mollare, vi sbagliate. Noi non molleremo di un centimetro”: Giorgio Lugaresi, il presidente del Cesena Calcio usa ancora una volta Facebook per spiegare ai tifosi che cosa ha in animo e cosa sta facendo di fronte alla disastrosa situazione della classifica.
 

Nel lungo post su Facebook si definisce quindi un presidente “con l'elmetto in testa”: “Pronto per andare a lavorare: jeans, maglioncino blu, scarponi, piumino e "elmetto in testa". Come elmetto in testa, lavori in miniera? Fai il manutentore all'Enel dei cavi pendenti? Lavori in un cantiere in costruzione? No, no, niente di tutto questo. Faccio il presidente di una Squadra di Calcio di provincia che milita in serie A e questo già dovrebbe bastare per giustificare l'elmetto”.
 

Ed ancora: “L'elmetto serve per fronteggiare l'emergenza economica. Sono sicuro che tanti tifosi cittadini abbiano pensato che l'emergenza economico finanziaria al Cesena sia ormai terminata, ma non è così. Lo tsunami che ha travolto il Cesena, ha lasciato tantissime macerie e noi come amministratori e soprattutto io che ne sono il presidente, ne dovrò rispondere anche penalmente per le gestioni precedenti. Un ulteriore stress che mi fa consumare notti insonni”.
 

Lugaresi spiega di aver fatto molti colloqui in questi giorni, con dirigenti, staff e giocatori: “Negli ultimi sette giorni ho fatto riunioni con l'allenatore, l'Area Tecnica, i Consiglieri del CdA, i giocatori in gruppo, e poi ogni singolo giocatore a quattr'occhi nel mio ufficio, per responsabilizzarli di più, ma anche per sentire dalla loro voce come la vedono, come mai siamo messi così, cosa non va e che cosa va; per dirgli che da ognuno di loro pretendiamo di più, che possono dare di più e soprattutto cercare di capire chi veramente ci crede ancora. Colloqui molto interessanti e formativi per me, ma spero anche per loro. Sono venuti tutti e trenta in quattro giorni diversi. Ieri sera ho finito alle 21 con gli ultimi tre”.
 

Lugaresi ammette che molti giocatori vogliono andarsene: “Molti giocatori hanno un po' la testa e le orecchie rivolta alla sessione del mercato. E' naturale, è normale, ma gestire anche le loro ansie e le strategie dei loro procuratori, l'elmetto in testa a volte non è sufficiente, ci vorrebbe il giubbotto antiproiettile. Solo negli ultimi tre giorni Valzania, Succi, Giorgi, infortunati e il mio stomaco si chiude dal nervoso. Poi arriva la squalifica a due anni al reparatore che cura il recupero degli infortunati, Danilo Chiodi, per fatti accaduti quando lavorava a Rimini. Lui correttamente si dimette, ma noi dobbiamo correre ai ripari in fretta. Per il momento abbiamo risolto, poi si vedrà”.

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