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Il Cesena punta forte sul settore giovanile: "Abbiamo trovato terra bruciata, stiamo ricostruendo"

Davor Jozic, responsabile del settore giovanile, spiega le difficoltà: "Abbiamo un’eredità pesante, prima del fallimento tutti i ragazzi venivano volentieri"

 Dopo sette mesi, ripartono anche le attività del settore giovanile del Cesena FC. Con tante novità, ma pur sempre in sicurezza, come spiega il presidente dell’Accademia Calcio Cesena Aurelio Manuzzi: “Cercheremo di assicurare tutto quello che serve per i protocolli che la Federazione ed il ministro della Salute ci hanno indicato. Tutti i nostri ragazzi faranno i test sierologici dal 2006 in avanti e, oltre a questo, ci dovranno portare anche un’autocertificazione. Stiamo predisponendo tutti i percorsi per evitare assembramenti nel centro sportivo, nei prossimi giorni faremo una totale disinfestazione per quel che riguarda spogliatoi, ambienti comuni, ed addirittura faremo un percorso completamente diverso per il bar ed il ristorante”.

Due le novità per il team giovanile: “Abbiamo implementato l’organigramma con due figure nuove: una è lo psicologo Casadei Matteo, che sarà il nostro occhio vigile nei campi durante gli allenamenti, è un signore che ha già lavorato nel mondo dello sport, è stato dal 2009 al 2018 il responsabile dell’area psico-pedagogica della FIGC sezione Emilia-Romagna. Sempre in quel periodo ha fatto anche la formazione agli allenatori che prendevano il patentino. Un’altra persona che abbiamo portato a casa è Davide Cicognani, che aiuterà Jozic nella gestione dell’accademia e di tutta l’attività di base, che è il nostro patrimonio futuro”.

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Tornano alla base alcune vecchie conoscenze dell’AC Cesena: “Prosegue il rientro di calciatori che erano andati via durante il fallimento, quest’anno dovrebbero rientrarne un altro paio. Dei cinquanta giocatori persi dal Cesena nell’annata fallimentare, tredici sono tra il 99, 2000, 2001. Questi potevano essere potenzialmente della prima squadra. Poi sono usciti dieci 2002, sedici 2003, dieci del 2004, che sono andati all’Atalanta, alla Roma, al Milan, all’Inter, alla Juve… la parte del leone se la sono presi Bologna, SPAL e Sassuolo. Di questi calciatori ce ne sono diversi che hanno già assaggiato gli allenamenti con la prima squadra e sono nel giro della Nazionale. Stiamo ricostruendo piano piano col lavoro: lo scorso anno, prima del vincolo, cinque giocatori se ne sono andati, mentre quest’anno nessuno se ne è andato. Tutto quello che abbiamo comunicato e trasmesso lo scorso anno è andato a buon fine”.

Davor Jozic, responsabile del settore giovanile, spiega le difficoltà nel trattare con altri club:“Abbiamo un’eredità pesante, prima del fallimento tutti i ragazzi venivano volentieri. Dopo invece abbiamo impostato il lavoro su basi e possibilità economiche nostre. La precedente società ha bruciato tutto intorno: la prima cosa che ci chiedono i club con cui parliamo per i ragazzi, è di saldare il debito della precedente gestione. E’ un’enorme difficoltà per noi, abbiamo l’obiettivo di far capire a tutte le società affiliate del nostro territorio che adesso trattano con persone serie, che non parlano coi genitori dei ragazzini ma chiedono prima il permesso alla società”.

La leggenda bianconera svela poi un nuovo progetto: “Vogliamo uniformare il lavoro del territorio di Cesena, lavorando con le annate 2014-2015. Siamo già d’accordo con le società Rumagna, Borello, San Vittore, Virtus Cesena, Torre, di fare un programma unificato tutti insieme, che si chiama ‘alfabetizzazione motoria’, facendo un lavoro uniforme sulle annate 2014-15. Vuol dire lavorare su coordinazione, ecc., poi se i ragazzi diventano propensi al basket, vanno a giocare a basket, se diventano propensi al calcio, giocano a calcio. Questa è una cosa molto importante, perché io sono accanito sostenitore del nostro territorio: non è possibile che su una città di 85-90mila abitanti, così pochi ragazzini vengano ad iscriversi da noi”.

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