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Cesena in festa ai Giardini Savelli: "Siamo la nazionale della Romagna"

Mercoledì sera ai Giardini Savelli la festa organizzata dal Comune per l'avvio della prossima stagione. Davanti ad una folta platea di tifosi, la squadra si è presentata con i nuovi innesti e mostrando già un certo affiatamento

Una festa per i bianconeri e per le vecchie glorie che, appesi gli scarpini al chiodo, hanno scelto di fermarsi a Cesena. Forse non è stata una adunata oceanica
ma la città ha dato il proprio contribtuo in presenza, discreta, e applausi, molti, alla formazione bianconera che domenica comincia la sua seconda stagione consecutiva in serie A.

Domenica parte la serie A, la festa ai Giardini Savelli


Apre le danze il sindaco Paolo Lucchi che, con un pizzico di scaramanzia, ha voluto l'evento bissando l'edizione dello scorso anno. Il contorno e l'atmosfera è quella di una festa, la ciliegina sulla torta è il compleanno di Colucci che ha festeggiato mercoledì sera, sul palco dei Giardini Savelli, il suo 31mo compleanno.

"Lo sciopero? Sì è stato dichiarato - ha ammesso Luca Mancini, il direttore generale dell'Ac Cesena - ma ritengo che al momento ci sia bisogno di buon calcio". Coglie la palla al balzo il mister Marco Giampaolo che non ha certo risparmiato sorrisi durante la serata. In maniera telegrafica quindi chiara ha dichiarato: "Domenica si gioca e la squadra è già competitiva". E per quanto rigarda il mercato? "Io l'avrei già chiuso - ha commentato il mister - tornerei all'antico perchè non mi piace così a ridosso del l'inizio del campionato". Un accenno a Giaccherini è inevitabile e per il mister è stato "ineccepibile fino alla fine".

Il primo giocatore a prendere parola è stato il neo entrato in rosa, Guana, che ha raccontato parte dei suoi trascorsi con Giampaolo con cui ha condviso la militanza nell'Ascoli. "Ho ritrovato tante cose che ho conosciuto nel mister. - ha detto - Pretende tanto e ora ha perfezionato la sua idea di calcio".

Le differenze rispetto agli schemi di Ficcadenti le mette in luce Colucci, che vede nel gioco "palla a terra" la maggiore distanza tattica con il mister precedente. "E' un modo che pare semplice ma non è facile - prosegue - ed è totalmente diverso dall'anno scorso".

Quando sale sul palco il reparto dell'attacco, gli occhi sono tutti puntati su d lui. "So quello che mi aspetta - ha detto l'attesissimo Adrian Mutu - e voglio che la squadra faccia meglio dell'anno scorso". Breve e conciso, tra i talenti del giocatore c'è quello di saper dire con grande efficacia quello che la platea, siano giornalisti o tifosi, vogliono sentisi dire. E gli applausi che seguono il breve discorso ne sono la prova.

Sul confronto Eder-Giaccherini si esprime proprio il neo acquisto. "Io e Giak siamo molto diversi. Devo imparare tanti movimenti e ho già iniziato durante il ritiro". I bianconeri sembrano già affiatati; il timore di dover iniziare da zero nella costruzione dello spirito di squadra, più potente rispetto quella schierata nel campionato precedente, sembra l'ultimo pensiero di quel Cesena che il sindaco ha definito "la nazionale della Romagna".

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