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Intervista a Giampiero Ceccarelli: "Ecco cosa manca al Cesena"

Bellissima intervista a cuore aperto con il monumento calcistico bianconero, 591 presenze con il cavalluccio nel cuore. Solo per CesenaToday Giampiero Ceccarelli racconta la sua visione del Cesena

Giampiero Ceccarelli, oltre ad essere stato eletto per tre volte, miglior difensore di serie A, ha rifiutato la corte di tante big del palcoscenico calcistico e, nonostante la retrocessione, non ha mai voluto abbandonare i colori bianconeri. Con questa chiacchierata, spiega perché non bisogna abbandonare la fede e invita i giocatori del Cesena a tirare fuori le “palle“, in questo duro momento.

Giampiero, come si sente nel vedere il Cesena fanalino di coda?
"E’ una tristezza, io mi sono trovato già in questa situazione e so cosa vuol dire. Tutto gira per il verso sbagliato e siamo sfortunati. A Luglio, non mi sarei mai aspettato una situazione del genere".

Lei viene ricordato per il suo attaccamento alla maglia, vede qualcuno adesso con i suoi stessi valori?
"I tempi sono cambiati, ma la professionalità non deve mancare. Io sono sempre stato fedele al Cesena perché volevo gioire con questi colori e, quando siamo arrivati in A, si è realizzato un sogno che rincorrevo da sempre. Ho rifiutato tante offerte, volevo stare a Cesena nel bene e nel male. Se in questa squadra c’è qualcuno che vuole uscire da questo momento è ora che tiri fuori i maroni!"

Che cosa manca a questo Cesena?
"Al Cesena manca il totale coinvolgimento della squadra. Tutto qua, perché sulle doti dei singoli, non siamo inferiori a nessuno".

Tra Giampaolo, Arrigoni e ora Beretta, chi salva?
"Mha, sono diversi tutti e tre e, con storie e momenti altrettanto diversi. Giampaolo ha dato un’impronta alla squadra per il suo progetto, ma non ha portato i frutti sperati. Arrigoni aveva capito le problematiche e aveva ridato entusiasmo, ma la squadra dopo poco tempo non lo seguiva più. Ora Beretta è ingiudicabile, è da troppo poco tempo che è alla guida del Cesena".

Qual è il giocatore che l’ha più delusa e perché?
"Rispondo così: Mi aspettavo di più dai giocatori che dovevano fare la differenza. Il Cesena aveva i campioni giusti per fare la differenza, ma non l’ hanno fatta".

La sua risposta mi invita a chiederle se il Cesena aveva bisogno di Mutu…
"(ride) Di un Mutu, che facesse la differenza, sì!"

Può esserci ancora speranza, in questo Cesena?
"Ci deve essere speranza eccome! Io non l’ho mai persa. Il calcio scommesse può riservare sorprese, guai a mollare".

Cosa vuol dire al popolo bianconero, ferito?
"Gli direi che li capisco. Il Cesena in A è un lusso è va salvaguardato. Bisogna restare uniti per non cancellare tutto quello che di buono è stato fatto".

E’ ancora in contatto con il Cesena?
"Certamente, ora collaboro come osservatore e visiono continuamente ragazzi, sono sicuramente più coinvolto di prima".

Al termine di questa chiacchierata, Giampiero saluta il giornale e tutti i tifosi:
“Faccio un saluto al giornale e a tutti gli sportivi e, sempre forza Cesena".
 

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