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Campedelli: "Abbiamo fame di risultato, dateci fiducia"

Il presidente dell'Ac Cesena racconta la 'Cesena che verrà' e assicura che i bianconeri ce la stanno mettendo tutta. "Ci vuole fiducia perchè i risultati arriveranno". Pollice verso per Malonga

A fare il punto sul ‘Cesena che verrà’ ci pensa Igor Campedelli. E subito svela gli ingredienti su cui puntare: “grinta, determinazione e fame di risultato”. Non cerca di vedere la situazione più rosa di quel che è tanto da riconoscere che il punto in classifica è un magro bottimo. Poi aggiunge: “il lavoro c’è, a Villa Silvia il clima è positivo e presto darà i suoi frutti”. Ma l’incontro di lunedì ha più che altro uno scopo: riscuotere fiducia per una squadra che, a detta del presidente, si sta allenando con intensità.

“La situazione al momento è quella di un quadro brutto ma dipinto da un buon artista”. Attorno a questa frase si imbastisce il messaggio di Campedelli. Sa che le parole non bastano e ammette che la squadra si è svegliata e, dopo aver fatto i conti con le prime partite, sono pronti degli aggiustamenti. Un iter, che definisce normale, sia per i giocatori che per il mister. “Nell’ultima settimana è sorta una gran fame di risultato e con questa dobbiamo scendere in campo” ha detto.

Giampaolo non è in discussione e Campedelli lo conferma. “E’ un tipo molto attento e non è un testone. Sono tranquillo perchè condividiamo l’analisi delle partite fatte fino ad ora e siamo d’accordo su dove si può rendere di più e come”. Qualche accorgimento la presidenza l’ha suggerita al mister ma Campedelli non si sbottona. Si limita a dire di aver apprezzato l’ingresso di Bogdani nel secondo tempo con il Chievo. E poi aggiunge: “Se giochiamo tutte le partite così, sono poche quelle che perderemo”.

Il primo giocatore passato in rassegna è Mutu dal quale, forse, ci si aspettava qualcosa il più. “E’ un valore aggiunto che può cambiare la partita - dice Campedelli - ma la base ci deve essere e la squadra deve giocare bene con o senza di lui. Non esiste il ‘c’è Mutu ci pensa lui’”. Inevitabilmente il discorso torna su Bogdani: “Con il Chievo è stato acclamato a furor di popolo e questo è importante. Lui è consapevole che il posto da titolare non è sicuro per nessuno”.

Antonioli manca un po’ a tutti. Il presidente ha speso buone parole per Ravaglia che ha fatto una buona prestazione al suo debutto in A sostituendo il numero uno per più di un mese. “Ora ci vuole Antonioli” chiosa Campedelli che ha nostalgia per il senso di tranquillità  che la sua presenza assicura alla retroguardia. Parolo, per il momento, non ha brillato particolarmente. “Tornerà - tranquillizza Campedelli - ha solo bisogno di assimilare i cambiamenti ma è uno a cui bisogna dire basta durante gli allenamenti”.

Condizione diversa per Malonga al quale il presidente ha parlato un po’ come un padre. Al momento, il giocatore non si sta impegnando come dovrebbe. Campedelli gli ha suggerito di puntare a riconquistare prima la convocazione, poi la panchina e infine il campo. “Deve spingere di più, non può prendere cinquanta metri durante la corsa in allenamento ma a gennaio non lo mando via. Al momento lo tengo sotto osservazione”.
La fame di risultato è condivisa anche dalla tifoseria che spera di saziarsi nell’incontro di domenica con la Fiorentina.

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