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Una squadra di calcio come un'azienda, Viali in 'cattedra': "Faccio il mister per l'aspetto umano". Curioso aneddoto su Pierini

“Faccio questo mestiere per l’aspetto umano che lo caratterizza. Ho sempre ricevuto feedback fantastici e spesso proprio nei giorni più amari, ad esempio dopo un esonero”

“Faccio questo mestiere per l’aspetto umano che lo caratterizza: mi piace creare sintonia con i calciatori e alchimia tra di loro. Ho sempre ricevuto feedback fantastici e spesso proprio nei giorni più amari, ad esempio dopo un esonero”. Mister William Viali ha parlato di come si costruisce il gruppo all’interno di uno spogliatoio: lo ha fatto durante l’evento organizzato insieme all’azienda Ottima, top partner del Cesena, e dedicato alla gestione delle risorse umane, creando un parallelismo tra azienda, attraverso le testimonianze di Giovanni Sanna (esperto di comportamento organizzativo) e un club di calcio.

“Lavorare di squadra: la gestione di un gruppo tra spogliatoio e azienda” era il titolo dell’incontro ospitato nella Club House del Manuzzi e riservata alle aziende partner del club bianconero, nel corso della quale si è parlato di obiettivi (“Voglio una squadra ambiziosa e cerco sempre di alzare l’asticella ma allo stesso tempo un obiettivo dev’essere raggiungibile”), di comunicazione interna e di esterna, di come si gestiscono vittorie e sconfitte, e di come il singolo si inserisce all’interno del collettivo: “Io alleno 25 persone e ognuna di quelle ha un sogno - ha dichiarato il tecnico -: per questo una star dev’essere accettata dal gruppo che la riconosce come tale quando l’aiuta a raggiungere un obiettivo comune a tutti”.

A questo proposito Viali ha ricordato un episodio che risale esattamente a un girone fa e ha riguardato Nicholas Pierini: “Nei primi mesi non ero riuscito a trovare la chiave per entrare nella sua testa ma, dopo la gara con la Reggiana, in cui non aveva fatto nemmeno un minuto ed era molto giù di morale, decido di fare all in e, alla ripresa degli allenamenti, gli dico che dalla partita con la Fermana e per le successive quattro o cinque avrebbe giocato titolare a prescindere. Lui restò spiazzato ma da lì si è sbloccato e ha iniziato a fare gol”.

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