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Sampierana, Castagnoli ambizioso: "Ho fiducia di poter lottare per il vertice"

"Spero di cimentarmi in futuro su palcoscenici più importanti. Ho fatto dei provini con Sassuolo e Bologna che mi seguiva, in quell' anno mi infortunai a tibia e perone e rimasi fermo cinque mesi"

A Novafeltria ha segnato il primo gol in campionato dopo quello in Coppa Italia contro il Due Emme: per Filippo Castagnoli, classe 2005, uno degli under terribili della Sampierana, la stagione è iniziata nel migliore dei modi. E' nativo di San Piero, tra l'altro, e giocare per la squadra della sua città ha un sapore particolare. “Ho mosso qui i primi passi, sono ritornato dopo sei anni al Forlì – racconta – per me è stato un grosso sacrificio partire al mattino per andare a scuola a Cesena (frequenta il quarto anno di Ragioneria), allenarmi a Forlì e tornare alla sera a casa a San Piero. Ora cerco di fare il massimo qui, poi vedremo cosa mi riserverà il futuro”.

Il calcio per Castagnoli è questo: “Divertimento per prima cosa, spero di cimentarmi in futuro su palcoscenici più importanti. Ho fatto dei provini con Sassuolo e Bologna che mi seguiva, in quell' anno mi infortunai a tibia e perone e rimasi fermo cinque mesi. Sono giovane, magari si ripresenteranno altre occasioni se lo meriterò sul campo”. Il giocatore descrive poi il gol siglato contro il Novafeltria. “Lancio lungo, spizzata di testa di Lanzi: io stoppo la palla di petto, mi posiziono al meglio e dopo la finta di calciare con il piede destro ho sparato il sinistro con palla sul primo palo. Dedico la rete a mio nonno Roberto che è venuto a mancare un anno fa. Per cinque anni mi ha accompagnato a Forlì per gli allenamenti. Se sono qui a giocare titolare lo devo a lui. Il pari di Novafeltria ci sta stretto, ma si sa che quel campo è tosto e dunque va bene così. Domenica affrontiamo il Misano in casa, un osso duro: dobbiamo stare lì con la testa”.

“Ho fiducia di poter lottare per il vertice - ne è certo il ragazzo -, il gruppo è molto unito, mister Barontini è una guida sicura per noi giovani, punta molto sulla tecnica e questo mi piace. Ci fa crescere tanto”. Il campionato giovanile non è la Promozione, in cui: “E' maggiore la fisicità e più alto il ritmo e si gioca di più la palla. L'impatto è stato buono, mi trovo bene anche perché i giocatori più esperti aiutano tanto noi giovani”. Infine il classe 2005 descrive le sue caratteristiche: “Sono alto 1,72, sono mancino e gioco sulla fascia destra di solito per poi rientrare sul sinistro. Punto su velocità e dribbling nell'uno contro uno, ho un buon tiro. Devo crescere nella cattiveria agonistica, nella concentrazione, cercare di eliminare certe pause e migliorare l'uso del destro. Per certi versi assomiglio a Pippi che purtroppo non è più tra noi perché è andato a studiare in America, ma lui palla al piede è devastante. La sua assenza ha aperto più spazi al sottoscritto: cercherò di sfruttarli al meglio”.

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