'El Tigre' vuole graffiare: "A Cesena nel momento più bello". Carriera nel segno di Zeman, dall'Argentinos Juniors alla Roma Primavera
Giornata di sorrisi e presentazioni per l'attaccante argentino, strappato alla Ternana dopo un lungo tira e molla. "Arrivo a Cesena nel momento più bello della mia carriera, nel pieno della maturità"
A Cesena è il giorno di Jonathan Alexis Ferrante, detto "El Tigre". C'è grande curiosità per questo attaccante che il Cesena ha aspettato fedelmente per tutta l'estate, fino a quando la Ternana ha deciso finalmente di liberarlo per la sua nuova avventura in Romagna, forse la più importante della sua carriera dove l'attaccante argentino con passaporto italiano può definitivamente consacrarsi. "El Tigre" nasce 27 anni fa a Buenos Aires, e dà i primi calci al pallone nell'Argentinos Juniors (il primo club di Maradona). Poi nel suo destino l'Italia, il Piacenza lo fa esordire in prima squadra a 16 anni, nel 2012 c'è la Roma dove, in una stagione e mezza con la Primavera, contribuisce alla vittoria di una Coppa Italia e di una Supercoppa" nella squadra allenata da Alberto De Rossì (papà di Daniele). Con Zeman assaggia anche la panchina dei grandi, in quella Roma c'erano i vari Totti e Osvaldo in attacco. Poi nella sua carriera inizia un lungo girovagare: L'Aquila, Lumezzane, Lucchese, Savoia, Imolese, Abano, Brescia, Pisa, Pescara, Fano. Ma probabilmente Ferrante torna "El Tigre" nel 2019-2020 con la maglia della Ternana dove mette a segno in C 7 reti, e soprattutto nel 2021-2022 quando col Foggia di Zeman sigla 13 gol, alcuni davvero molto belli. Non altissimo, 175 centimetri, non disdegna però le reti di testa e i gol dalla distanza, anche da posizioni impossibili, mostrando oltre che la tecnica un fisico esplosivo.
"Finalmente", ad esclamarlo è Massimo Agostini, il responsabile dell'area tecnica del Cesena che può presentare Alexis Ferrante dopo il lungo tira e molla per strapparlo alla Ternana. "E' arrivato all'ultimo - spiega Agostini - ma al momento giusto, il ritardo è stata causato dal fatto che la Ternana ha avuto varie esigenze, ci si sono messi anche due infortuni tra gli attaccanti".
"Non sono stati giorni facili - gli fa eco l'attaccante bianconero - ero a Terni con la testa, ma col cuore ero già a Cesena. Giocando quella mezzora (in Ternana-Reggina ndr) ho rischiato anche di farmi male. Ho voluto dare la mia disponibilità per il rapporto che mi lega alla Ternana, ma io volevo solo il Cesena". "Infatti l'accordo con il giocatore c'era da tempo", puntualizza Agostini.
"Arrivo a Cesena - ha detto 'El Tigre' - nel momento più bello della mia carriera, nel pieno della maturità. Da buon argentino sono un istintivo, prendo le decisioni col cuore e la pancia. Qui le sensazioni sono state subito tutte positive". L'attaccante ex Ternana e Foggia non si è fatto mancare una doppietta nell'amichevole contro il Padova. Ma come e dove nasce il nomignolo? "Nasce ai tempi del Brescia, in allenamento i miei compagni iniziarono a chiamarmi così, probabilmente per il mio temperamento".
Questione ruolo. "Ho spesso giocato da centravanti, ma posso e mi piace giocare anche in un attacco a due", che vedrà con ogni probabilità il tandem con Corazza, non manca però la concorrenza considerata la presenza di Udoh. "L'importante è che io giochi vicino alla porta. Pochi gol nel corso della mia carriera? Mi facevano giocare da esterno. A Foggia ho trovato le condizioni ideali". Quella di Ferrante è una carriera nel segno di Zeman, è il boemo che a 17 anni lo porta in panchina in serie A con la Roma, ed è sempre il boemo che lo rilancia a Foggia in quella che resta la stagione migliore de 'El Tigre' con 13 gol.
"Nella Primavera della Roma ho vinto tanto, in quella squadra - ricorda l'attaccante - c'erano Politano, Ciciretti, Romagnoli, Caprari. Era tutto bello. In prima squadra c'era un certo Daniel Osvaldo. Ma la mia avventura nel calcio è iniziata nell'Argentinos Juniors, poi l'arrivo a Piacenza che mi ha fatto esordire in serie C a 16 anni". Per Ferrante non incombe il pericolo delle discoteche e della movida romagnola: "Sono sposato con Deborah e abbiamo 2 figli". Sugli obiettivi personali e in termini di gol: "Ovviamente voglio migliorare, ma l'importante è che il Cesena vinca le partite".