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Il Cesena agli americani, Patrignani primo tifoso: "Serie B? Ce la faranno, ma il calcio sia sostenibile. Troppo potere ai procuratori"

Dopo il nero su bianco che negli scorsi giorni ha suggellato il passaggio del 100% del Cesena nelle mani degli americani, l'ex presidente bianconero conferma che sarà il primo tifoso di Lewis e Aiello

"Ringrazio i tifosi, ci sono stati sempre vicini, i calciatori, lo staff, tutti i soci. Penso di poter dire che abbiamo fatto un buon lavoro". Dopo il nero su bianco che negli scorsi giorni ha suggellato il passaggio del 100% del Cesena nelle mani degli americani, l'ex presidente bianconero Augusto Patrignani conferma che sarà il primo tifoso di Lewis e Aiello. A Patrignani va riconosciuta una gestione oculata e schietta nei confronti della piazza, oltre a risultati più che buoni, una promozione al primo colpo lasciando subito l'Inferno dei dilettanti, un settimo e un terzo posto in serie C, con il freno del covid.

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Patrignani, vi siete sempre definiti soci 'traghettatori', si può dire quindi missione compiuta? 

Assolutamente sì, noi eravamo dei traghettatori con il compito di guidare il Cesena fino a quando non fosse arrivato qualche imprenditore con una maggiore potenzialità della nostra. Senza allargare la compagine dei 28 soci per noi era praticamente impossibile andare avanti. Posso dire che è stata una bellissima esperienza, peccato per il covid che ci ha un po' frenato, ma non potevamo sicuramente prevedere una pandemia che accade ogni 100 anni

Da presidente ha spesso parlato di calcio sostenibile, il mondo del pallone deve andare in questa direzione?

Assolutamente sì, dopo la sentenza Bosman è diventato troppo ingombrante il ruolo dei procuratori, la situazione non è più sotto controllo. Le società devono fare i conti con i procuratori e con i calciatori. Costretti ad accettare contratti esagerati, spesso i club finiscono per indebitarsi

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Il momento più bello da presidente del Cesena?

E' stata una esperienza bellissima, che rifarei senza ombra di dubbio. Ci tengo a ringraziare tutti i soci, i calciatori, lo staff, ma soprattutto i tifosi che ci sono sempre stati vicini. Il momento più bello è stato quando abbiamo conquistato la Promozione dalla serie D alla C, non era per niente facile, ci ha ripagato dei sacrifici fatti, ci ha dato autostima. Noi in quel campionato eravamo partiti veramente da zero, e in netto ritardo rispetto agli altri che si allenavano già da un mese

Ha qualche rimpianto?

No, forse il covid. Ci ha frenato soprattutto il secondo anno perché ci sono venuti a mancare 1,5 milioni di euro che ci avrebbero permesso di fare una squadra più competitiva. Abbiamo dovuto rinunciare agli introiti delle sponsorizzazioni, degli abbonamenti. Ma ai tifosi posso solo dire grazie, ci sono stati sempre e comunque vicini, anche nelle difficoltà. Penso di poter dire che abbiamo fatto un buon lavoro, in serie C siamo arrivati settimi il primo anno e terzi il secondo anno

Serie B, il Cesena può farcela?

Sì, io lo auguro ai due presidenti Lewis e Aiello. La squadra è forte, hanno investito tanto e hanno preso un tecnico esperto per la categoria. Sono convinto che non siano a Cesena per vivacchiare in serie C, ma per conquistare la serie B il prima possibile, perché darebbe una grande visibilità e maggiori entrate. Sono fiducioso e sarò il primo tifoso

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