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Beach volley, sventola il tricolore a Cesenatico: la coppia Benazzi-Breidenbach trionfa al Campionato Italiano

Un risultato grandioso per la coppia che si allena sui campi della spiaggia di Cesenatico, sotto la regia attenta di un cesenaticense doc come Lucchi

La coppia formata da Giada Benazzi, cesenaticense “acquisita” e Sara Breidenbach di Milano, allenate da Alessandro Lucchi, conquista il Campionato Italiano di Beachvolley a Caorle nell’ultimo weekend di agosto. Un risultato grandioso per la coppia che si allena sui campi della spiaggia di Cesenatico, sotto la regia attenta di un cesenaticense doc come Lucchi.

"Ancora non ce ne rendiamo conto, - commenta Lucchi - è incredibile, una grande soddisfazione. La vittoria ci ripaga dei sacrifici fatti in tanti anni. C'è gioia, ma la vera esplosione non è ancora arrivata. Sono davvero soddisfatto per le ragazze, perché hanno realizzato una grandissima impresa. Con Giada in particolare, ho condiviso per 5 anni questo percorso, è stata lei a permettermi di entrare in un mondo di così alto livello e credo che questo sia davvero il punto più alto. A lei la mia riconoscenza più grande, è un risultato importante dal punto di vista sportivo, ma ancor più personale perché l’abbiamo fatto insieme. Avevamo sfiorato l’impresa con altre ragazze: con Silvia Leonardi al fianco di Giada negli ultimi anni avevamo conquistato tanti podi, ma mai il titolo azzurro, con Francesca Giogoli e Irene Enzo siamo saliti sul podio, ma mai sul gradino più alto. Ma grazie a loro, siamo cresciuti veramente tanto e questo risultato è anche merito loro. Sara ha lavorato con noi in quest’ultimo anno, con tutte le difficoltà del caso ed ha reso possibile questa vittoria. La gioia è talmente grande che probabilmente nessuno di noi se n’è ancora reso veramente conto.”

“Il livello di tutto il torneo era davvero alto, è stata una battaglia sin dall’inizio - racconta -. Dai quarti di finale in poi, siamo riusciti ad esprimere davvero il nostro gioco, ma ogni partita è stato un capitolo a sé. Siamo arrivati in finale determinati, ma l’aspetto psicologico-emotivo delle ultime due partite ci ha fatto sentire un po’ la pressione del momento. La nostra forza è stata sicuramente quella di trovare nei valori dei singoli l’amalgama giusta, ma c'è stata grande voglia di lavorare sin dall'inizio, concretezza, umiltà e tantissimo rispetto". Lucchi racconta la rpeparazione: "Avevamo iniziato a gennaio a lavorare insieme, tra Milano e Cesenatico, poi c'è stato lo stop. Giada e Sara avevano fatto un torneo a Cesenatico che avevano vinto, poi alla ripartenza abbiamo ricominciato a muoverci fra Cesenatico e Milano, mentre Sara ha trascorso l’ultima settimana da noi".

"Durante la quarantena abbiamo lavorato a distanza: Giada si è allenata, seguita dal preparatore Alberto Perugini che da tre anni lavora con noi e che ha dimostrato grande disponibilità - racconta -. Sara, contemporaneamente, si è allenata a Milano con il tecnico James Martins, col quale ho condiviso gli allenamenti e, non appena abbiamo avuto la possibilità, siamo tornati sulla sabbia. Per questo dobbiamo ringraziare anche la Bvu e in particolare Thomas e Fabio Casali e Gianluca Casadei, che ci hanno dato sempre la possibilità di lavorare come volevamo e le ragazze della Bvu con le quali abbiamo condiviso gli allenamenti per arrivare all’obiettivo. Fino a 4 settimane dalla tappa era ancora tutto incerto, quindi siamo andati avanti con quell’obiettivo, cercando di farci trovare pronti ad un’ipotetica data. Aspettavamo solo il momento di giocare. La partecipazione al torneo azzurro non sarebbe stata possibile se in tanti non avessero creduto in noi, come i nostri sponsor che ci hanno supportato in questi ultimi 5 anni, in primis Salvatore Moliterni, Antonio Farinaro e Giuseppe Di Sarno, senza dimenticare Gianni, Guglielmo e Johnny”. 

Tornando alla finale contro Bianchini-Scampoli, la partita è iniziata subito in salita, perdendo il primo set. "Questo non ha minato la nostra determinazione - continua Lucchi -. Ha giocato sicuramente a nostro favore l’esperienza e la consapevolezza nei mezzi delle ragazze: stavano bene fisicamente, c’era sì tensione, ma essendosi già trovate in situazioni analoghe, sono state in grado di gestirla benissimo. C'era già capitato di essere in svantaggio, ma siamo stati in grado di tirar fuori quel qualcosa in più che ci ha fatto portare a casa il risultato". Poi un curioso aneddoto: "Sulla palla del possibile 15-13 per noi nel terzo set, Giada gioca un nocchino che finisce out: credendolo dentro, mi sono alzato pensando fosse finita, poi mi sono seduto. 14 pari. Quando Sara ha chiuso (16-14) con l'attacco di seconda, sono rimasto bloccato. Ho guardato Sara che non esultava e non sapevo se alzarmi in piedi o no. L’unica che aveva realizzato che avessimo vinto è stata Giada che ha iniziato a scuotere Sara e ad esultare. Da lì ho capito che il tricolore era nostro". Obiettivi futuri: "Vogliamo portare avanti la nostra passione per questo sport innanzitutto. Vedremo cosa ci sarà alla nostra portata, tenendo conto che a breve ricomincerà anche la stagione indoor e altri impegni. In base a come riusciremo ad incastrare tutto, programmeremo allenamenti e tornei".

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