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I sei mesi di Modesto al Cesena, storia di un amore mai sbocciato

Sei mesi sull'altalena, tra prestazioni convincenti (impressionò il pareggio con il Milan anche se era solo calcio d'agosto) e scivoloni improvvisi, come lo 0-4 in casa col Fano

Un esonero comunicato a Francesco Modesto domenica sera, dopo il crollo di Trieste, dal direttore sportivo Alfio Pelliccioni. "Come ha reagito? Un esonero non può mai fare piacere -  ha detto il presidente Patrignani, lunedì sera, appena uscito dal cda - una sconfitta anche per noi che abbiamo creduto e supportato questo progetto fino all'ultimo".

Era il 3 luglio quando Francesco Modesto si presentava nella sala stampa del Manuzzi con un piglio deciso e una certa sicurezza. "Vogliamo divertirci e divertire, vogliamo vincere facendo un gol più degli avversari", spiegava il tecnico calabrese. Una sorta di rivoluzione con Gasperini come modello, ma anche una scommessa, con un mister che dopo un'ottima carriera da calciatore, aveva allenato solo il Rende, prima la Berretti, poi la prima squadra, portandola ad un insperato playoff.

Il nuovo tecnico è William Viali

Un progetto insomma, che puntava sui giovani (come il club continua a fare) e su un calcio propositivo. Un progetto naufragato dopo sei mesi, per quello che nel calcio conta più di tutto, cioè i risultati. Sei mesi sull'altalena, tra prestazioni convincenti (impressionò il pareggio con il Milan anche se era solo calcio d'agosto) e scivoloni improvvisi, come lo 0-4 in casa col fanalino di coda Fano. A novembre Il Cesena sembrava davvero in ripresa, basta ricordare l'entusiasmo dei tifosi il 3 dicembre al Grand Hotel di Cesenatico, che sentivano il profumo dei playoff. Poi il ritorno sulle montagne russe. 

Troppe le sconfitte (soprattutto al Manuzzi che dovrebbe essere un punto di forza), troppi i gol subiti (36), terza peggior difesa dopo Rimini e Ravenna. A tratti si è visto anche un calcio divertente, ma  alla lunga prevedibile da parte degli avversari. Un tecnico che non ha saputo cambiare canovaccio, né recepire gli input della società che a più riprese gli ha chiesto una difesa più solida. Patrignani nel congedarlo non gli ha gettato la croce addosso: "E' una persona intelligente e potrà fare carriera in futuro, ma ormai non aveva più la forza per risollevare la squadra". Da qui la scelta di William Viali, roccioso ex difensore, lo scorso anno al Novara, che traghetterà la squadra fino a  giugno: "Ha carattere, è in grado di rimotivare la squadra, e ha anche giocato nel Cesena". Tra i tecnici contattati anche Pierpaolo Bisoli, non disposto però a un ruolo per sei mesi. "Noi stessi siamo dei traghettatori - ha ricordato il presidente del Cesena - il nostro è un progetto triennale e siamo al secondo anno, pronti a lasciare se si dovesse presentare un imprenditore importante".

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