scrive Klaus Rossi
"Mi chiedo come mai oggi, potendo infondere nel cittadino speranza nel futuro, e non terrore, per un virus che, dati alla mano, pur propagandosi rapidamente non cagiona la malattia dei mesi scorsi, la stragrande maggioranza dei media, siano più catastrofisti nell'annunciare il consueto "bollettino di guerra" rispetto ai mesi di febbraio e marzo! Sarebbe anche corretto informare la cittadinanza di non spaventarsi a morte alla notizia di un tampone positivo, a volte ( ne ho la prova!) suddetti metodi diagnostici possono sbagliare. Quando l'informazione non é libera il cittadino vede in pericolo la democrazia"