La saraghina, il pesce rivalutato: dal mare alla tavola nella tradizione romagnola
Questo pesce era un tempo scartato dai commercianti, che prediligevano sardine ed acciughe, oggi è stato molto rivalutato anche dai grandi chef
L'arrivo dell'estate affolla i ristoranti al mare, anche sulla Riviera Romagnola, dove uno dei pesci tradizionali è la saraghina. Questo pesce azzurro, da non confondere con la simile alice o sarda, è ricca di nutrienti, come Omega 3, iodio e vitamina B12.
Ha una forma fusiforme, con io profilo ventrale è leggermente seghettato. Il dorso è azzurro bluastro con ventre e fianchi argentati. Non supera i 17 cm di lunghezza. E' conosciuta anche come 'papalina', perchè nell'antichità si pescava solo nel possedimenti pontifici dell'alto Adriatico. La saraghina è un simbolo della Romagna, tanto che uno dei personaggi del celeberrimo film di Federico Fellini, “8 e mezzo” porta il suo nome.
Questo pesce era un tempo scartato dai commercianti, che prediligevano sardine ed acciughe, oggi è stato molto rivalutato anche dai grandi chef, e celebrato in feste e sagre. Un tempo questo pesce, che abbondava soprattutto agli inizi di novembre, veniva pescato in grande quantità e poi conservato sotto sale.
La preparazione classica della saraghina è alla griglia, sulla brace, ma, soprattutto negli ultimi anni di rivalutazione di questo prodotto ittico, viene utilizzata in diverse preparazioni. Ottima gratinata al forno, con pagrattato e prezzemolo, oppure marinata con aceto ed aglio, dopo essere stata cotta, magari da servire in mezzo ad una piadina romagnola.