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"Questi matrimoni s'hanno da fare, basta rinviare: il Covid non rovina la festa": parola di wedding planner

Paura che il covid rovini l'atmosfera del vostro matrimonio? Niente di più sbagliato: "Non possiamo rimandare in eterno un evento importante come il matrimonio. Il segreto sta nell'accettare la situazione e seguire ogni regola, la festa sarà un successo." Parola della wedding planner Natascia Zignani

Parlando con Natascia Zignani di matrimonio ai tempi del coronavirus, si scoprono dettagli molto interessanti sul mondo del wedding. "Bisogna partire dal presupposto che la filiera del settore, che è lunghissima, non è mai stata presa in considerazione nei vari dpcm. L'evento matrimonio è stato frenato dall'aspetto conviviale di aperitivi e pranzi, il momento aggregativo per eccellenza: quello era il problema. Ma per questo è possibile trovare delle soluzioni, basta un maggiore sforzo nella fase di programmazione."

Durante l'estate Natascia ha accompagnato diverse coppie di sposi, meno di quelli programmati, certo, ma ci tiene a precisarlo: "Altre coppie hanno scelto di posticipare al 2021, ma questo è successo perché si pensava di essere in una condizione temporanea e c'è la paura diffusa che la presenza di mascherine e distanziamento sociale potessero rovinare la gioisità dell'evento privato per eccellenza. Grazie all'esperienza estiva, però, posso dire con certezza che si è trattato di eventi ben riusciti. Ancora per un po', quando andremo al ristorante, al mare, al teatro, ci saranno sempre regole relative al covid. Probabilmente le coppie che hanno posticipato al 2021 dovranno fare comunque i conti con le nuove regole e abitudini, ma le tranquillizzo: il covid, se tutti rispetteranno le regole, non sarà un limite per le atmosfere del matrimonio."

Come si fa a conciliare il matrimonio e le nuove regole, allora?
"Come dicevo, la questione diventa un pochino più impegnativa a livello di pianificazione, soprattutto per quanto riguarda la pianta tavola e la pianta cerimonia. Per questo credo che sarà sempre più importante appoggiarsi a una figura professionale e con esperienza, per evitare non solo lo stress legato all'ansia da prestazione, ma anche per risolvere problemi logistici per cui è necessario un approccio più tecnico, meno personale. Dopodiché, il resto dell'evento sta al buon senso degli invitati. E a proposito di invitati, nessuna delle mie coppie ha deciso di diminuirne il numero: l'unico limite è stato la dimensione della location. Con le nuove norme di distanziamento, infatti, il problema non è disporre i tavoli alla giusta distanza e mettere allo stesso tavolo i nuclei che già convivono, quanto lo spazio in cui disporli."

Ma gli invitati si sono presentati ai matrimoni che hai seguito?

"In un caso, sono venuti addirittura tutti, ed è stato un successo, anche se molto impegnativo: abbiamo posizionato tavoli dove non lo avevamo mai fatto prima, in quella location. Bisogna considerare, comunque, che quest'anno – e forse anche l'anno prossimo sarà così – la distanza può essere un limite. Il parente o l'amico che vive a Milano e deve scendere in Romagna per il matrimonio a cui è invitato, potrebbe decidere che non è il caso di spostarsi; questo succedeva anche prima, naturalmente, ma a maggior ragione in questa precisa circostanza un invitato è ancora più giustificato nel decidere così. Quindi si è creata una naturale scrematura, diciamo, ma gli sposi non si sono posti limiti nell'invitare."

Qualcuno ha parlato della possibilità che ci sia un boom di matrimoni nel 2021. Cosa ne pensi, alla luce della tua esperienza?

"Considerando che solitamente seguo più di 20 eventi all'anno, è importante considerare che il matrimonio è l’evento privato più strutturato che ci sia, e non è facile organizzarlo in poco tempo. Solitamente si inizia a prendere contatto con un anno e mezzo di anticipo rispetto alla data desiderata, per quanto mi riguarda la parte di planning richiede almeno 4 mesi, non di meno. Sicuramente chi desidera sposarsi nel 2021 si metterà in moto: è un evento che va preparato. Chi non ha una fretta assurda, invece, organizzerà per il 2022 – e qualcuno mi ha già contattata, con 2 anni di anticipo, che in 6 anni di esperienza come wedding planner non mi era mai successo."

Come è cambiato il mondo del wedding in risposta al coronavirus?

"Alcune cose sono state trasversali al mondo del wedding, e penso banalmente alle mascherine personalizzate per il giorno del matrimonio. Ci sono anche tante idee graziose ed eleganti per far sentire gli invitati sereni e coccolati: nei kit di benvenuto che consegnamo all'ingresso della location o al tavolo, si possono prevedere mascherine personalizzate riutilizzabili, che quindi rimangono anche come ricordo della giornata e possono servire tutti i giorni, oppure piccole boccette di gel disinfettante, magari personalizzate con una grafica più elegante. Il punto, per come la vedo io, è che il covid-19 può essere anche l'occasione per  aggiungere qualcosa, non necessariamente per togliere."

E come wedding planner?

"Per me, che lavoro anche con coppie fuori regione e che ho qualche coppia dall'estero, è stato di fondamentale importanza l'apertura verso il digitale, grazie alla conversione allo smart working di tantissimi. Di fatto, ormai, esiste lo "smart wedding planning": il matrimonio organizzato a distanza. E soprattutto adesso che ci si sposta con maggiore difficoltà, appoggiarsi a un professionista a distanza può semplificare di molto le cose. Ho avuto, come tutti, un forte incremento del lavoro a distanza, anche io, e non avevo mai fatto così tante videocall con gli sposi. Credo che questa sia una conquista, e che possa aprire a un mercato più ampio."

Ti sento ottimista, Natascia.

"Perché lo sono. Sono ottimista anche perché ho seguito dei matrimoni, e ho visto che sono andati benissimo. Le coppie che ho sposato erano talmente contente che tutto fa ben sperare per il 2021!"

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