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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La cucina orientale e macrobiotica di famiglia nei piatti dei cesenati: parte una nuova avventura sostenibile

Complice prima la maternità, poi la pandemia che ha rallentato i ritmi per tutti, “abbiamo pensato a qualcosa a nostra misura, per provare, ed abbiamo trovato la soluzione perfetta per noi con l'impresa alimentare domestica”

Da Instagram i profumi e sapori dell'Oriente direttamente nelle case. La storia di Mila e Paolo è una storia di amore per la cucina, di fusione di tradizioni e conoscenze, di esperienze ed ingredienti. Loro arrivano da due famiglie nelle quali si è sempre cucinato, da due paesi diversi e poi da città diverse, per approdare a Cesena.

Mila Panchetti, 34 anni, è cresciuta in una famiglia di insegnanti, pionieri della cucina macrobiotica, che aprirono nel 1987 un negozio di alimentazione naturale su strada a Firenze. Zhouzhou Ye, detto Paolo, 35 anni, è un tecnico informatico, di origine cinese, arrivato a 6 anni a Rimini, dove genitori hanno lavorato per anni in un ristorante con cucina di pesce. Con loro c'è la piccola Zelda, di 3 anni, molto partecipe nel nuovo progetto, che hanno deciso di chiamare “Qi in cuicina”. Entrambi sono cresciuti in famiglie dedite alla cucina. “Tra noi ha giocato ruolo fondamentale il fatto che Paolo cucinasse orientale con ingredienti che io conoscevo bene ed apprezzavo”, spiega Mila. Tutto è però partito dai social: “Abbiamo un canale Instagram sul quale, vista la comune passione, abbiamo iniziato a postare le ricette che cuciniamo a casa, piano piano ci siamo accorti che intorno a questo si è creata una vera e propria community – racconta – e a quel punto è nato, un po' per caso, il blog, accanto al quale è cresciuto il desiderio di cucinare per le persone”.

Complice prima la maternità, poi la pandemia che ha rallentato i ritmi per tutti, “abbiamo pensato a qualcosa a nostra misura, per provare, ed abbiamo trovato la soluzione perfetta per noi con l'impresa alimentare domestica”, spiega Mila. Il primo delivery casalingo a Cesena è partito a gennaio per attendere i contenitori nei quali sono consegnate le pietanze, altro tassello fondamentale per capire questo progetto: Mila e Zhouzhou serviranno esclusivamente 30 pasti a settimana, il venerdì a pranzo e a cena, in delle tipiche 'schiscette' indiane chiamate dabba. Queste ultime verranno poi raccolte e riutilizzate per le consegne successive: “ non si trovano in Europa e per farle arrivare ci sono voluti mesi”.

Delivery con vuoto a rendere per una cucina che propone un mix tra orientale e macrobiotica, nella quale Giappone, Cina e India sono i paesi che hanno più lasciato il segno. Tutto questo con ingredienti biologici e il più possibile a km0 o addirittura autoprodotti: parola chiave sostenibilità. I menù saranno infatti mensili e tematici e seguiranno la stagionalità degli ingredienti. A gennaio un omaggio al Giappone e al cibo monastico zen.

“Il delivery con vuoto a rendere, in città come Mumbai (India) è una solida realtà da 130 anni, con 80 milioni di pasti annui all’attivo. Questa soluzione zero-sprechi è stata accolta anche in altri paesi asiatici come l’Indonesia, la Malesia e Singapore, ma non è mai giunta in Europa”, conferma la coppia italo-cinese, che propone per gustare i suoi piatti un delivery nelle aree più centrali di Cesena o la consegna presso un punto di ritiro.

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