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Viaggio formativo alla Biennale di Venezia per i futuri architetti cesenati

Freespace/Ripensare lo Spazio libero: il futuro per i nuovi architetti è ripensare lo spazio di comunità

Nei giorni scorsi gli studenti e professori del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura dell’Università di Bologna – Campus di Cesena hanno svolto un viaggio formativo alla Biennale di Venezia. Questo anno infatti 56 studenti hanno deciso di passare la loro prima settimana di vacanze estive in un viaggio extra-curricolare organizzato in collaborazione con il Professor Gino Malacarne e il Professor Carlo Bucci. La meta, gli spazi della Biennale di Architettura 2018, mostra curata dalle rinomate architetti irlandesi Yvonne Farrell e Shelley McNamara (Grafton Architects). Il tema proposto è il Freespace, ovvero la questione dello “spazio libero e gratuito che può essere generato quando il progetto è ispirato da generosità”.

Il programma prevedeva alcuni principali eventi: la visita dei Giardini il primo giorno con la Mostra al Padiglione Centrale delle Grafton; l’Arsenale il secondo giorno, con il pomeriggio di dibattito coordinato dal professor Gino Malacarne e insieme ai professori invitati Armando Dal Fabbro e Antonella Gallo (professori I.U.A.V.) e Giovanni Leoni, Andrea Boeri, Saverio Fera, Ildebrando Clemente, Ernesto Antonini, Fabrizio Apollonio del nostro Corso di Laurea in Architettura; e in conclusione giovedì 26 la visita all’Isola di San Giorgio che ospita la all’interno del Parco della Fondazione Cini le Cappelle Vaticane. Cosa vuol dire veramente Freespace ? Ognuno di noi ha cercato di darsi qualche risposta o di porsi domande. Visitando questi spazi allestiti da culture diverse ognuna proponendo la sua visione del rapporto tra spazio libero e architettura abbiamo potuto immergerci a pieno nell’argomento per poi confrontarci in un dibattito professori – studenti negli spazi dell’Arsenale mercoledì 25 e in altri momenti sia durante la visita dei padiglioni della biennale sia nelle lunghe passeggiate tra campi e campielli di Venezia. 

È da condividere la frase delle curatrici Yvonne Farrell e Shelley McNamara in cui definiscono: Freespace invita a riesaminare il nostro modo di pensare stimolando nuovi modi di vedere il mondo e di inventare soluzioni in cui l’architettura provvede al benessere e alla dignità di ogni abitante di questo fragile pianeta.” Così Anna Cortecchia, studentessa e rappresentante degli studenti del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura, commenta la visita ed esamina quello che deve essere il ragionamento sugli spazi comuni per il futuro dei giovani architetti: “Da questa 75° Mostra ci portiamo a casa un nuovo modi di vedere e pensare l’architettura. Le curatrici a mio parere hanno voluto trasmettere l’idea che Freespace è uno spazio libero con un potenziale, ovvero la generosità che può offrire. L’Architettura e la natura nel loro rapporto devono creare spazi di qualità per l’uomo. Come possiamo dunque noi architetti provvedere affinché l’architettura migliori lo spazio pubblico? Questa la domanda che ci portiamo a casa da questa Biennale. Freespace ci ha invitati a riesaminare il nostro modo di vedere il mondo e di inventare soluzioni in cui l’Architettura provvede al benessere e alla dignità di ogni abitante di questo pianeta. Bisogna allenare questa generosità attraverso la ricerca e la formazione di una comunità che la desideri e la promuova.” 

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