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Scuola, finanziamenti ministeriali alle mense biologiche: "Accelerare i tempi di erogazione"

La richiesta degli amministratori è dettata dall’intento di accelerare, se possibile, i tempi di erogazione del contributo alle famiglie cesenati, in modo da poterlo inserire fin da ora nel bilancio preventivo 2019

Il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore alla Scuola Simona Benedetti hanno scritto ai parlamentari locali (il sottosegretario Jacopo Morrone, i senatori Antonio Barboni e Stefano Collina, ed i deputati Carlo Ugo De Girolamo, Marco Di Maio e Simona Vietina) per chiedere il loro interessamento per conoscere celermente l’entità e i tempi di liquidazione del finanziamento per la refezione scolastica assegnato al Comune di Cesena dal Ministero delle Politiche Agricole. A determinare questo contributo l’esperienza delle mense scolastiche biologiche a Cesena, che dura da oltre trent’anni. La richiesta degli amministratori è dettata dall’intento di accelerare, se possibile, i tempi di erogazione del contributo alle famiglie cesenati, in modo da poterlo inserire fin da ora nel bilancio preventivo 2019.

Ricordando l’avvenuto riconoscimento all’ente che rappresentiamo di un finanziamento rilevante al servizio di refezione scolastica da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, in parte utilizzabile per l’abbattimento del costo-pasto a carico delle famiglie, Lucchi e Benedetti sottolineano come "al momento attuale non conosciamo esattamente l’entità del finanziamento e le modalità attraverso cui potrà essere utilizzato sul territorio: informazioni che, invece, abbiamo già richiesto anche ad Anci nazionale e che diventano per noi essenziali in quanto in queste settimane stiamo predisponendo il bilancio di previsione 2019, che approderà in Consiglio comunale per l’approvazione entro il prossimo dicembre".

"Il finanziamento annunciato - continuano - è certamente conseguenza dell’adesione del Comune di Cesena alla richiesta che il Ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il Miur, aveva rivolto ai territori con decreto ministeriale 14771 del 18 dicembre 2017, riguardante, in particolare, l’iscrizione all’elenco delle mense scolastiche biologiche.  Richiesta a cui abbiamo aderito lo scorso giugno, anche alla luce del successivo decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 22 febbraio 2018, che, di concerto con le Regioni e le Province autonome, stabiliva, seppur piuttosto genericamente, le modalità di ripartizione di un fondo nazionale dedicato alla refezione scolastica biologica".

"Il Comune di Cesena ha introdotto il biologico e la dieta mediterranea nelle mense scolastiche già dal 1986, anticipando considerevolmente le linee guida che solo molti anni più tardi furono recepite dalle leggi nazionali e regionali, intendendo in tale modo valorizzare la storica cultura agroalimentare della Romagna e le innovazioni tecnologiche e produttive via via introdotte - ricordano -. Da allora, l’utilizzo di materie prime biologiche ha interessato la refezione scolastica 0-14 anni dei bambini cesenati senza soluzione di continuità, in ognuna delle 19 cucine comunali in cui vengono prodotti 624.000 pasti all’anno, poi consumati in 55 mense scolastiche".

"In sintesi, dunque, chiediamo il vostro intervento al fine di conoscere nel più breve tempo possibile l’importo esatto del finanziamento auspicabilmente attribuito al Comune di Cesena (che, dalle anticipazioni di stampa, pare corrispondere a 0,89 centesimi a pasto), ivi compresa la percentuale di esso che potrà essere riconosciuta alle famiglie per l’abbattimento del costo pasto, attualmente pari a 4,50 euro. Percentuale che, naturalmente, ci auguriamo possa essere pari al 100% del finanziamento riconosciuto, creando così le condizioni per ridurre di quasi il 20% il costo dei pasti nelle mense scolastiche a carico delle famiglie cesenati", concludono.

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