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Longiano, "Diabete? No grazie": un progetto per tradurre in realtà la prevenzione

Al via il primo degli appuntamenti al centro Auser di Budrio di Longiano, che accendono i riflettori sull'importanza della prevenzione della malattia

Una serie di incontri per dire no al diabete e sottolineare l'importanza della prevenzione. L'appuntamento e per martedì al centro Auser di Budrio di Longiano. Secondo l’ultimo Rapporto Arno Diabete del 2017, nell’arco degli ultimi vent’anni la prevalenza del diabete è quasi raddoppiata e attualmente è del 6,34 per cento su scala nazionale.

Gli esperti stimano, tuttavia, che i casi di diabete non riconosciuto rappresentino il 20 per cento del totale (in pratica 1 caso di diabete su 5 sarebbe non diagnosticato e non riconosciuto) e questo porta le stime di prevalenza di questa condizione nel nostro Paese all’8 per cento circa. Il che equivale ad una popolazione di 4 milioni di persone con diabete in Italia ai quali aggiungere 1 milione di diabetici che ignorano la loro condizione. In pratica stiamo assistendo ad un vero e proprio 'Tzunami' silenzioso.
In uno scenario così composto diventa quindi fondamentale mettere in atto strategie di monitoraggio e prevenzione costante.  Ma come si traducono nella realtà? Dove ci si monitora? Con quale frequenza? Quali sono le strutture adibite ad assolvere questo ruolo? Quali sono gli strumenti per prevenire?

Una risposta concreta viene dall’iniziativa “Diabete? No Grazie“. Promotori del progetto sono  Flaviana Betti della Farmacia Betti  di Montiano e Francesco Garruba della Farmacia della Salute di Longiano, oltre al presidente del Consiglio di Frazione di Budrio e Badia di Longiano, Michele Fratellanza. Martedì alle ore 18 al centro Auser di Budrio di Longiano si terrà la prima di una serie di appuntamenti finalizzati a tradurre in azioni concrete il tema della prevenzione del diabete. Sarà inoltre l’occasione in cui verrà presentato un programma articolato di servizi, eventi  e laboratori finalizzati ad accompagnare ed educare i cittadini verso un cambiamento del proprio stile di vita.

I tre promotori infatti si trovano concordi nell’affermare che "è compito di chi presidia il territorio, educare, monitorare e accompagnare i cittadini verso percorsi di prevenzione e consapevolezza. La prevenzione infatti prevede una cooperazione attiva tra i professionisti della salute, i comuni, i quartieri ed i pazienti i quali poi si ritrovano nella quotidianità, spesso soli e disorientati, a dover affrontare i problemi, sintetizzabili nella resistenza ad un cambiamento dello stile di vita, unico e vero strumento efficace per prevenire. D’altro canto ai professionisti della salute si richiede competenza, aggiornamento scientifico costante, disponibilità, organizzazione ed empatia ma soprattutto un fare rete che metta in comunicazione i presidi sanitari, le istituzioni, i comuni, le aziende farmaceutiche e tutti quegli operatori che possono supportare il cittadino. Un progetto così organizzato e coordinato potrà fornire uno strumento concreto atto a sviluppare una cultura della prevenzione tale da invertire nel lungo termine il trend statistico già delineato con ripercussioni non solo sulla qualità della vita ma  anche sui conti dello Stato”.

A confermare la rilevanza sociale del progetto sono l’appoggio del Comune di Montiano, che fornisce il patrocinio, il comune di Longiano e il sostegno dell’Avis di Cesena nella persona del presidente, Fausto Aguzzoni, che interverrà nel corso del primo appuntamento.

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