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Villaggio di Formignano e Torre Roversano, la Lega: "Opere indispensabili, ma restano dei dubbi"

"Dubbi sulla confusa determina con cui l’amministrazione Lattuca affida l’incarico per la messa in sicurezza del primo e la sistemazione del percorso che conduce alla seconda"

“Nulla da ridire sulla necessità di intervenire su due opere di edilizia pubblica inserite nell’operazione ‘Carta bianca 2019’: il villaggio minerario di Formignano e la Torre Roversano. Tuttavia qualche dubbio emerge esaminando la confusa determina con cui l’amministrazione Lattuca affida l’incarico per la messa in sicurezza del primo e la sistemazione del percorso che conduce alla seconda". Lo affermano i consiglieri comunali della Lega Beatrice Baratelli e Fabio Biguzzi, che in merito hanno presentato un’interrogazione.

"Nel documento, infatti, si legge che si rende necessario affidare un incarico professionale esterno (‘in assenza di disponibilità di personale interno in grado di effettuare l’incarico’) per il ‘rilievo, la restituzione grafica con relativa documentazione fotografica e la redazione del progetto relativo a Torre Roversano e Miniera Formignano’. Non discutiamo sulle procedure di affidamento dell’incarico, avvenute tramite il mercato elettronico della P.A. (Mepa) con trattativa diretta, e del compenso richiesto. I dubbi riguardano l’inosservanza di una normativa precisa che prevede siano di ‘spettanza della professione di architetto’ le opere di edilizia civile che presentano rilevante carattere artistico e storico. E qui siamo proprio di fronte a questo caso: l’area che comprende il villaggio minerario denominato ‘Miniera di Formignano’ risulta essere vincolata ‘ipso iure’ ai sensi del D. Lgs 42/04, in quanto di proprietà̀ comunale e avente oltre 50 anni. Il complesso, inoltre, è stato inserito nell’elenco degli immobili comunali di interesse storico e artistico. La Torre Roversano, poi, è inserita nel catalogo generale dei beni culturali con il codice 00305923. La questione riguarda quindi la mancata applicazione della normativa che prevede la figura professionale di architetto (il professionista indicato non è qualificato come tale), ma anche se sia stata coinvolta la Soprintendenza prima di procedere all’affidamento".

Proseguono i leghisti: "C’è poi da aggiungere che il settore edilizia pubblica del Comune è già detentore di un corposo studio sul progetto di recupero del villaggio minerario di Formignano, molto circostanziato anche sui costi e sui tempi di realizzazione, con già un progetto preliminare approvato nel 2004 per un importo di 7 milioni di euro. Di qui, una serie di interrogativi sia sull’assenza di un professionista in grado di assolvere l’incarico nell’organico comunale, sia sul mancato riferimento dello studio citato nella determina. Ma il problema di fondo è un altro e riguarda i ritardi e le inadempienze delle amministrazioni comunali a guida Pd che si sono susseguite negli anni, i costosi studi mai concretizzati, le promesse mancate. Quando e se saranno chiariti gli interrogativi che abbiamo rappresentato, ci sarà da valutare se le legittime aspettative dei cittadini saranno esaudite nel concreto. Per ora, come in passato, si parla solo di carte e studi preliminari".

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