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'Variante di Salvaguardia', la Lega: "La giunta chiarisca la situazione dopo la sentenza del Tar"

I consiglieri della Lega hanno presentato un’interrogazione per chiedere se l’Amministrazione abbia dato esecuzione alla sentenza adottando gli atti relativi a quanto da essa disposto visto che la sentenza del Tar dovrebbe essere immediatamente esecutiva

"Stupisce l’apparente noncuranza con cui è stata accolta la notizia che la discussa e criticata ‘Variante di Salvaguardia’, scomoda eredità delle amministrazioni Lucchi, continua a provocare ripercussioni e costi ai contribuenti cesenati". Dopo la sentenza del Tar (numero 855/2021) dello scorso 15 ottobre, che ha accolto il ricorso presentato da otto società mettendo sotto la lente l’iter svolto dell’amministrazione di allora sulla Variante, i consiglieri della Lega (Antonella Celletti, Fabio Biguzzi, Enrico Sirotti Gaudenzi, Beatrice Baratelli) hanno presentato un’interrogazione per chiedere se l’Amministrazione abbia dato esecuzione alla sentenza adottando gli atti relativi a quanto da essa disposto visto che la sentenza del Tar dovrebbe essere immediatamente esecutiva.

"Vogliamo anche sapere - scrivono i consiglieri - quale giudizio esprima la Giunta Lattuca sulle modalità con cui la Variante è stata elaborata e adottata, considerando le problematiche sollevate negli anni 2014/15 da molti tecnici, dalle forze politiche di opposizione e da gran parte della cittadinanza, e a chi sia da attribuire la responsabilità dei rilievi sollevati dai giudici del Tar nei confronti dei contenuti delle delibere riguardanti la Variante".

"Già alla fine di luglio 2021 il Comune è stato sconfitto davanti al Tar per un altro dei ricorsi presentati dai proprietari di terreni che, in seguito alla Variante, si videro cancellati i progetti edificatori ancora inattuati con la conseguente svalutazione delle aree (tornate agricole) su cui si sarebbero dovuti realizzare, subendo consistenti danni economici - proseguono -. Basandosi, tuttavia, sul fatto di essere già uscita indenne da dodici ricorsi, la Giunta Lattuca ha deciso di impugnare le due sentenze avverse davanti al Consiglio di Stato contando su un esito favorevole e ha affidato l’incarico di tutelare gli interessi del Comune all’avvocatura civica e a un avvocato del Foro di Bologna a cui verrà corrisposta la ‘somma onnicomprensiva di 14.591,20 euro’. L’obiettivo sembrerebbe quello di rimandare l’esito finale delle controversie, ma – ci chiediamo – a quale prezzo?".

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