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Valle del Savio martoriata dalle frane. "La Regione si è già attivata, ora serve fare pressioni su Roma”

Per quanto riguarda il territorio dell’Unione Valle Savio, in effetti, il quadro si presenta critico, con un alto numero di frane, specialmente nei Comuni montani.

“Ben venga l’attenzione dell’ Onorevole Morrone per i gravi problemi di dissesto idrogeologico provocati dalla recente ondata di maltempo nel territorio dell’Unione Valle Savio e la richiesta di segnalargli le situazioni più urgenti. Ma più che preoccuparsi di sottoporle al Presidente Bonaccini – per altro già allertato al riguardo - è opportuno che il neo deputato leghista, proprio in virtù del suo nuovo ruolo, si faccia carico  di portare la questione a Roma, sul tavolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in modo da poter reperire fondi aggiuntivi a quelli già destinati dalla Regione, necessari  per consentire l’avvio delle procedure per il ristoro dei danni”. Questo, in estrema sintesi, il senso della nota che il Sindaco di Cesena e Presidente dell’Unione Paolo Lucchi e il Sindaco di Bagno di Romagna e Vicepresidente dell’Unione Marco Baccini hanno inviato questa mattina all’Onorevole Morrone in risposta alla sua mail di alcuni giorni fa, con la quale invitava i Sindaci del territorio a segnalargli  le situazioni più preoccupanti emerse nei vari Comuni.

Per quanto riguarda il territorio dell’Unione Valle Savio, in effetti, il quadro si presenta critico, con un alto numero di frane, specialmente nei Comuni montani. Tanto che, solo per le prime emergenze (quelle riferite agli ‘Interventi indifferibili ed urgenti’ previsti dall’articolo 10 della Legge Regionale  1/2005 sulla Protezione Civile) è già stato presentato alla Regione un conto di 600mila euro  che si affianca alle somme richieste per far fronte ai danni provocati dalla neve.  Ed è certo che gli interventi necessari per contrastare le frane rappresentano la voce più consistente nel totale dei danni segnalati nella Provincia di Forlì – cesena, quantificati in oltre 20 milioni di euro.  

I due Sindaci ricordano a Morrone che, nel frattempo, “la Regione ha già destinato 2 milioni e 300mila euro per gli interventi più urgenti. Ma, ora, per proseguire nel percorso di risanamento, è indispensabile che ci sia il riconoscimento dello stato di emergenza e l’individuazione di risorse aggiuntive da parte del Governo”. Per questo, sottolineano i Sindaci Lucchi e Baccini, è ora più importante attivarsi a Roma per ottenere nuovi fondi indispensabili per il ripristino della sicurezza idrogeologica del nostro territorio.
 

 
IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

Gentile Onorevole Morrone, 
con una sua mail del 19 marzo scorso lei chiedeva ai Sindaci del nostro territorio, vista “la recente ondata di maltempo, che ha innescato eventi franosi e smottamenti in molti Comuni romagnoli, con piogge incessanti che hanno aggravato la viabilità provinciale e reso inaccessibili intere zone del nostro Appennino”, di inviarle la segnalazione delle situazioni più gravi emerse nei nostri Comuni. Ciò con la volontà da parte sua, di sottoporle all’attenzione del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, al quale ha richiesto un appuntamento.

Con la presente, a nome dei Comuni di Montiano, Cesena, Mercato Saraceno, Sarsina, Bagno di Romagna, Verghereto, che compongono l’Unione Valle Savio, le rispondiamo volentieri, precisando che la ricognizione effettuata dalla struttura di Protezione Civile, ha individuato nel nostro territorio un elevato numero di movimenti franosi, con particolare concentrazione e gravità nei comuni montani.

Per offrire un riferimento dimensionale, è utile indicare come solo gli interventi di somma urgenza effettuati dai singoli Comuni, abbiano generato prime richieste di art. 10 LR 1/2005 alla Regione - tuttora in corso di aggiornamento ed a  conoscenza dell'Ufficio Protezione Civile - per circa 600.000 euro, oltre ai danni richiesti a seguito delle eccezionali precipitazioni nevose dello stesso periodo.

Gli interventi necessari per il ripristino dei movimenti franosi sopraccitati, sono stati rendicontati direttamente dai Comuni alla Regione tramite apposite schede: l’ammontare dei danni segnalati ha contribuito in maniera sensibile a comporre il quadro di oltre 20 milioni di euro segnalati dall’intera Provincia all’Agenzia Regionale Sicurezza Territoriale e Protezione Civile.

Vista la grave situazione della quale lei ha piena consapevolezza, le farà piacere sapere che la Regione Emilia-Romagna nel frattempo ha già destinato per gli interventi d’emergenza la cifra di 2.300.000 euro, utili a far fronte alle richieste di art. 10 più urgenti, comunicata anche al nostro territorio, per la parte di sua competenza.

Inoltre, immaginiamo lei sappia già che la Regione ha richiesto lo stato di emergenza, sollecitando il Governo nazionale ad individuare risorse aggiuntive, utili ad implementare il fondo regionale, da destinare al nostro territorio ed alla sicurezza dei suoi cittadini.

Ciò premesso, la preghiamo quindi, nella sua funzione di neo Parlamentare della nostra Repubblica, a volersi attivare, più ed oltre che verso la Regione, nei confronti del Governo nazionale e presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per reperire fondi aggiuntivi da destinare alle nostre comunità ed attivare le procedure per il ristoro dei danni

La ringraziamo della sua attenzione e restiamo in attesa di conoscere l’esito della sua sollecitazione al Governo nazionale i cui fondi, unitamente a quelli già individuati dalla Regione Emilia-Romagna, a noi paiono indispensabili per offrire una maggior sicurezza al nostro territorio martoriato da frane che autonomamente faticheremmo a gestire, come invece giustamente ci chiedono i nostri concittadini.

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