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Vaccini, monito di Lucchi al presidente della Puglia Emiliano: "Non speculare"

Non speculare sui vaccini per motivi politici: è il monito indirizzato dal Sindaco di Cesena Paolo Lucchi al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano

Non speculare sui vaccini per motivi politici: è il monito indirizzato dal Sindaco di Cesena Paolo Lucchi al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, nonché candidato “di rottura” alla segreteria del Partito Democratico. Lucchi difende la scelta dell’obbligo di vaccinazione fatta in Emilia – Romagna: “Caro Presidente Emiliano, ho letto la tua recentissima presa di posizione, quanto meno possibilista per quanto riguarda la scelta di non vaccinare i bambini  – afferma il Sindaco Lucchi rivolgendosi direttamente al Presidente pugliese – . Di fronte alle reazioni suscitate dalla proposta di legge avanzata da alcuni consiglieri regionali del Pd pugliese per estendere anche nella vostra regione l’obbligo  di vaccino, hai detto  che questo provvedimento ‘non rientra nel programma’. E non ci vuole un interprete raffinato del linguaggio politico per capire cosa significhi. Ma su una questione così delicata, credo che i calcoli politici siano fuori luogo”.

Dice Lucchi: “Sono il Sindaco della città da cui è partita la mobilitazione dei genitori per chiedere maggiori forme di tutela per i loro figli, di fronte al progressivo aumento di bambini che non che non vengono sottoposti ai vaccini. Infatti, a lanciare la petizione, che meno di due anni fa ha raccolto in poco tempo oltre 15mila adesioni, è stata la giovane mamma di Cesena Alice Pignatti, che ha sperimentato sulla propria pelle cosa significhi affrontare le conseguenze delle mancate vaccinazioni. La legge approvata dalla Regione Emilia-Romagna, che impone l’obbligo di vaccinazione per i bambini che vogliono frequentare gli asili nido e le scuole per l’infanzia, mira a tutelare i bambini e le loro famiglie, la loro salute e il loro benessere. E questo – ne sono fermamente convinto - è l’obiettivo che ogni amministratore pro tempore della cosa pubblica deve prefiggersi, senza lasciarsi distrarre dalla tentazione di rincorrere consensi. Per questo mi permetto, da amministratore e da padre, di darti un consiglio: cambia idea”.

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