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Un muro che unisce, stoccata alla Lega: "Cultura non collima con razzismo". La replica: "Accogliamo i profughi veri"

"A noi i murales piacciono davvero tanto - evidenziano -. E ci fa davvero piacere che questo modo di fare arte, di comunicare, stia trovando sempre più spazio e prendendo forma anche nella nostra città"

Il comitato "Mille Papaveri Rossi" con Potere al Popolo si schiera a favore del progetto d'integrazione che ha visto coinvolta la scuola elementare di San Vittore, con incontri fra richiedenti asilo, ospitati nel quartiere Valle Savio, e i bambini della scuola, culminati con la realizzazione di un particolare murales. "A noi i murales piacciono davvero tanto - evidenziano -. E ci fa davvero piacere che questo modo di fare arte, di comunicare, stia trovando sempre più spazio e prendendo forma anche nella nostra città. E ci piace ancora di più se è in grado di raccontare una storia e abbattere muri, come avvenuto appunto nella scuola di San Vittore, in un quartiere, anzi due il Valle Savio e il Borello, in cui per troppi mesi le paure per "l'invasione di migranti e richiedenti asilo", aveva preso il sopravvento. Paure create e cavalcate dalle destre per ottenere consenso, e purtroppo in tanti si sono fatti convincere, anche grazie ad una gestione dei migranti richiedenti asilo in perenne emergenza e con un accoglienza segnata anche da episodi di ben poca umanità".

Non è mancata una stoccata al consigliere regionale del Carroccio, Massimiliano Pompignoli, che ha parlato di "una manipolazione pedagogica giocata sulla pelle di bambini delle elementari": "Non ci sono parole per descrivere il tentativo della Lega di rovinare questa bella iniziativa, raschiando il fondo del barile dell'intolleranza con una "interrogazione" presentata addirittura in Regione. Ci chiediamo preoccupati, fino a che punto il razzismo, il pregiudizio e atteggiamenti di totale chiusura, possano continuare a crescere nella nostra comunità. Deve essere davvero una grande fatica alzarsi ogni giorno pensando di dover discriminare tutto e tutti. Siamo assolutamente certi che gli occhi dei bambini, in questo caso quelli della scuola di San Vittore, siano in grado di vedere ancora il bello di un mondo che, purtroppo, noi adulti stiamo facendo sempre più brutto".

L'intervento di Lia Montalti

"Negli anni in cui sono stata assessore all’ambiente al comune di Cesena ho avuto modo di incontrare e conoscere da vicino l’esperienza educativa della scuola di San Vittore, che si è sempre caratterizzata per la qualità dei progetti e per la capacità anche di coinvolgere tutta la comunità rispetto alle proprie proposte educative - afferma il consigliere regionale, Lia Montalti -. Trovo aberranti le dichiarazioni di Pompignoli, in merito al lodevole progetto di confronto e integrazione portato avanti dalla scuola primaria di San Vittore – dice Montalti –. Non è possibile pensare e comunicare alle nuove generazioni che tutto ciò che è diverso, in questo caso straniero, sia “pericoloso”, un nemico da combattere, un male da debellare. La storia ci insegna che le discriminazioni razziali, religiose, etniche e di ceto sociale hanno portato più devastazione e crimini di quello che si vuole attribuire all’esodo di migliaia di persone che scappano da condizioni di vita disumana. Ma evidentemente il consigliere Pompignoli si allinea a quanto sta accadendo a livello nazionale in merito alle posizioni del capo del suo partito sul caso Aquarius".

"Ciò che rammarica è anche il poco rispetto che Pompignoli dimostra nei confronti della scuola e degli insegnanti. E’ semplice additare a distanza alla strumentalizzazione, incolpando coloro che ogni giorni sono impegnati attivamente e con serietà a fianco dei ragazzi, senza cercare di approfondire e capire - continua Montalti -. Il rispetto della persona, al di là della propria provenienza, del proprio ruolo o della propria appartenenza, che è il senso del progetto di San Vittore, dovrebbe guidare in primis l’azione di chi rappresenta i cittadini nelle istituzioni. In tempi come quelli che stiamo vivendo non è semplice – conclude Montalti – parlare ai ragazzi di integrazione, civile convivenza, di rispetto ed accoglienza. Proprio per questo va riconosciuto l’impegno di una scuola che, anche attraverso questo tipo di progetti, crea le condizioni per superare muri e barriere culturali, e dunque contribuisce a prendersi cura della comunità".

L'intervento del Comune

"Alcuni anni fa i residenti di San Vittore hanno accolto i primi profughi - ospitati dalla Misericordia Valle del Savio in una casa di Via Orvieto - confrontandosi a lungo e parlandone, sia all'interno della comunità parrocchiale, sia nei diversi luoghi di aggregazione del paese - esordiscono il sindaco Paolo Lucchi e l'assessore ai Servizi per le persone Simona Benedetti -. Che l'accoglienza non sia semplice, del resto, lo sanno tutti i cesenati, spesso alle prese con la gestione di quel groviglio complesso di sentimenti che scaturiscono dalle differenze: paura, diffidenza, solidarietà, pietà. Certo è che, a giudicare dalle esperienze via via cresciute, le famiglie di San Vittore, piano piano, hanno comunque scelto di vivere con normalità, lasciandosi contaminare da una quotidianità fatta anche di socialità, di relazione, di quella graduale conoscenza che forse, in più di un caso, ha saputo mitigare i timori. Le persone richiedenti protezione internazionale hanno contribuito alla pulizia delle aree pubbliche, sono state accolte in vari contesti di vita sociale, hanno lavorato con i ragazzi della scuola primaria raccontando e ascoltando. Hanno impiegato il loro tempo senza sprecarlo".

"E' avvilente la strumentalizzazione che alcune forze politiche portano avanti - in particolare in queste ore - sul tema dei migranti. Parlare di “manipolazione pedagogica giocata sulla pelle dei bambini della scuola elementare”, come fa il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli della Lega Nord riferendosi al progetto del murales realizzato a San Vittore, rappresenta una enorme negazione della realtà, portata avanti senza il minimo rispetto dei bambini stessi, della loro tenace e appassionata insegnante e di tutti coloro che, a ragion veduta, hanno rispetto della istituzione scolastica - viene aggiunto -. Viene da chiedersi se il Consigliere Pompignoli sia mai entrato dentro ad una scuola primaria ed abbia mai avuto modo di vedere con i propri occhi cosa succede: generazioni che crescono insieme, contaminandosi con semplicità fra lingue e culture diverse e che, lo voglia Pompignoli oppure no, costituiscono, già da ora, il futuro di questo paese. Dovrebbe la scuola insegnare a questi bambini - "stranieri e non stranieri" - che esistono africani buoni e africani cattivi, alimentando paure e divisioni fra ragazzi che hanno solo voglia di crescere insieme? Dovrebbe forse la scuola evitare di raccontare cosa succede nel Mar Mediterraneo, negare il valore della testimonianza, l'importanza della dignità umana, del rispetto per tutti gli esseri viventi, o anche solo della cronaca di oggi che sarà la storia di domani?".

"Nella verità, signor consigliere, non esiste mai alcun tipo di manipolazione - prosegguono Lucchi e Benedetti -. Al contrario, a dire il vero, ciò avviene se la verità viene negata o nascosta. In quei disegni sul muro, verità e realtà hanno permesso ai bambini e alle loro famiglie di giudicare un fenomeno enorme come quello dell'accoglienza, con consapevolezza e senza filtri. In quale altro modo la scuola potrebbe educare, se non rispettando gli accadimenti del mondo, raccontandoli e traducendoli in insegnamenti? Per quel che ci riguarda, di certo non abbiamo mai negato le difficoltà dell'accoglienza, minata ancora oggi da tante ombre e da troppe difficoltà organizzative, amministrative e legislative. Ma lo abbiamo sempre fatto, anche nelle fasi più critiche degli sbarchi che ad oggi sono molto diminuiti, cercando di non dimenticare che è l'umanità a rendere speciali le persone fra tutti gli esseri viventi. Quell'umanità mancata in coloro che ieri hanno respinto 700 persone in difficoltà, in mare aperto, spingendole verso la Spagna. 700 persone che rappresentano lo 0,001% del popolo italiano: dovremo davvero continuare ad averne paura? Alla scuola primaria di San Vittore, alla maestra Floriana Tappi, ai suoi alunni, alle loro famiglie, alla Dirigente Scolastica Stefania Rossi, ai profughi coinvolti, inviamo i nostri complimenti sinceri. Bravi tutti".

La replica di Pompignoli

"Banalizzare o non voler capire, come fanno Paolo Lucchi e Simona Benedetti, quanto da me affermato non fa altro che dare ragione alle perplessità che ho evidenziato e alle preoccupazioni sollevate da più parti - afferma Pompignoli -. Cultura non collima con razzismo, ma non collima neppure con indottrinamento ideologico che insegnanti schierati all’estrema sinistra o amministratori senza senso di responsabilità mostrano di consentire difendendo aprioristicamente iniziative, come quella della scuola di San Vittore, che agisce nei confronti di personalità e menti ancora acerbe, che non possono ragionare criticamente. E’ talmente evidente che il progetto descritto nel comunicato pubblicato ieri non è finalizzato all’integrazione ma all’imposizione di una visione politicizzata dell’immigrazionismo senza controllo che non ci sarebbe neppure necessità di replicare alle giustificazioni raffazzonate di comitati e movimenti che si riconoscono ancora in una ideologia condannata dalla storia e bocciata dagli elettori. E qui non è una questione politica, ma di correttezza educativa e di senso comune, oltre che di una visione realistica che sembra mancare agli amministratori cesenati, che di passi falsi ne hanno già collezionato troppi. Non è sempre un bene per le nostre comunità, come qualcuno vorrebbe credere, il buonismo e la miopia con cui certe anime belle guardano all’invasione pianificata a tavolino di persone straniere, giovani, forti e nella quasi totalità maschi, talvolta addestrati all’uso delle armi, o facenti parte di gruppi terroristici o della criminalità organizzata straniera, come emerge quotidianamente, portatori di culture e abitudini spesso antitetiche alla nostra. Amministratori intelligenti e lungimiranti si impegnerebbero a monitorare costantemente e a evitare la diffusione sul territorio di presenze potenzialmente portatrici di dissidi, degrado, conflitti sociali e timori. Non riconoscere che la collettività ha il diritto di temere certe presenze e certe situazioni che si sono create anche a Cesena è sintomo di supponente superficialità. E il sindaco di Cesena lo sa bene vista la pessima gestione del ‘caso’ di Borello. Non condividiamo la vostra visione surreale e prefabbricata delle continue ondate di immigrazioni illegali, né il vostro benevolo e paternalistico senso di superiorità nei confronti di questi stranieri, questo sì segno di razzismo. Né vogliamo condividere la responsabilità che grava sulle vostre spalle di incrementare i profitti dei mercanti di uomini, dei morti in mare, del degrado delle nostre città, del caporalato, dello schiavismo, dello sfruttamento, della violenza, della criminalità: tutti fenomeni che i governi del Pd hanno lasciato incrementare. Noi puntiamo all’accoglienza dei veri rifugiati e a un’immigrazione controllata e regolare, pacifica, coronata da vera integrazione, da una vita dignitosa, con l’accettazione da parte dello straniero di regole e norme del paese ospitante. Se il senso di cultura di chi ci critica e del sindaco Lucchi  è, al contrario, la situazione drammatica di questa immigrazione irregolare e selvaggia, gliene lasciamo il primato. Cercate almeno di tenerne fuori i bambini".

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