Tribunale di Cesena, Molea: "Valutare le conseguenze negative della chiusura"

Riguardo al problema della soppressione della sede distaccata in Cesena del Tribunale di Forlì, interviene l’onorevole Bruno Molea, di Scelta Civica, esprimendo la sua solidarietà alla campagna di sensibilizzazione portata avanti in questi mesi dal locale Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. Molea, pur considerando necessario un riassetto complessivo dell’organizzazione giudiziaria, tuttavia ritiene che "la questione vada affrontata tenendo conto della specifica realtà territoriale, in quanto la soluzione deve essere rapportata alle concrete difficoltà della cittadinanza e risolversi in un risparmio tangibile per il pubblico erario, senza conseguenze negative sulla qualità del servizio".

Nel caso di Forlì-Cesena Molea fa notare che "il preventivato trasferimento presso il Palazzo delle Poste di Forlì di buona parte delle strutture giudiziarie ora presenti a Cesena, apre una attenta riflessione innanzitutto sugli effetti che la decisione avrà in termini di servizio al cittadino, in quanto la qualità dell’offerta sarà sicuramente inferiore a seguito della soppressione degli uffici del Giudice di Pace di Bagno di Romagna e di Cesena. E questa rappresenta un’ulteriore penalizzazione delle zone periferiche del vasto territorio provinciale".

Inoltre, secondo il deputato, "occorre effettuare una precisa valutazione delle effettive economie di scala dell’operazione e delle soluzioni che dovranno essere date al problema della concentrazione di traffico sulla città di Forlì dovuta allo spostamento pressoché quotidiano di oltre 350 avvocati e dei loro assistiti. Fenomeno, questo, che porterà gravi disagi, data l’inadeguatezza delle attuali infrastrutture".

Molea, che si è già confrontato con il presidente dell’Ordine degli Avvocati e con il quale avrà a breve un ulteriore incontro sul tema, sarà già dai prossimi giorni rivolto ad intervenire presso le competenti sedi istituzionali per sollecitare diverse soluzioni che possano realizzare un risparmio della spesa pubblica, compatibile con le effettive necessità dei cittadini interessati.