rotate-mobile
Politica

"Acieloaperto", polemica sul trasferimento. Di Placido: "Chiarire il futuro della Rocca"

Eravamo abituati alle aziende che se ne vanno da Cesena perché non vedono soddisfatte le loro richieste insediative, adesso si aggiungono anche i concerti", afferma il liberaldemocratico, Luigi Di Placido

Continua a suscitare polemiche lo spostamento della rassegna "Acieloaperto" dalla Rocca Malatestiana a Villa Torlonia, a San Mauro Pascoli. "Eravamo abituati alle aziende che se ne vanno da Cesena perché non vedono soddisfatte le loro richieste insediative, adesso si aggiungono anche i concerti - afferma il liberaldemocratico, Luigi Di Placido -. Stiamo parlando di eventi che richiamano tanta gente da fuori città, con conseguenti ricadute positive su alberghi, bar, ristoranti attività e sull’immagine della città".

Ironizza Di Placido: "L’amministrazione Comunale di Cesena è generosa: regala tante occasioni ai territori limitrofi. Quello che si faceva fino allo scorso anno alla Rocca Malatestiana, quest’anno non si può più fare. Sindaco e assessore parlano di “inevitabile trasferimento” (di inevitabile c’è solo la morte), e di “impossibilità di garantire le necessarie condizioni di sicurezza all’interno della Rocca nel pieno rispetto delle norme”. Ma di quali norme stiamo parlando? Delle classiche norme che regolano i pubblici spettacoli? Oppure di qualche norma nuova che ci è sfuggita? Dal momento che non ci risultano nuove norme, se si è scoperto che c’erano problemi da risolvere (in maniera quantomeno tardiva e superficiale), c’era tutto il tempo per rimediare, dal momento che è da mesi che si parla della rassegna 2017 di Acieloaperto. Pur di non far saltare una serie di appuntamenti così importanti, ci si muoveva e si trovava una soluzione".

"Non vorremmo che si fosse volutamente trascinato il problema per le lunghe, così da infliggere un bel colpo alla vocazione spettacolistica della Rocca - prosegue Di Placido -. Se ci sono problemi tra l’amministrazione e l’attuale gestione, non deve essere la città a rimetterci, e tantomeno chi rischia e si impegna. La cosa suona ancora più incomprensibile se si considera che, non più tardi di due mesi fa, l’amministrazione ha pubblicato un atto di indirizzo per l’affidamento della Rocca Malatestiana (l’attuale affidamento scade a Novembre) nel quale si può leggere: “il Comune di Cesena intende perseguire la piena valorizzazione della Rocca Malatestiana migliorandone la fruizione e la conoscenza attraverso ampi orari di apertura e la programmazione di attività culturali e ricreative rivolte alla cittadinanza e ai turisti”. Ebbene, dal momento che in questa città abbiamo già esperienza di strutture comunali date in gestione a privati senza le necessarie autorizzazioni, che oggi deperiscono nella incuria più totale e che hanno provocato pesanti contenziosi (che pagheranno i cittadini), ci chiediamo: cosa ci sarà scritto nel bando che dovrebbe uscire a breve?".

"Noi crediamo che debba essere chiaro cosa si potrà fare in futuro alla Rocca Malatestiana, compresa la vocazione spettacolistica; che debba essere garantita la piena rispondenza della struttura alle norme di legge; che debba essere assicurata la volontà di affrontare e gestire gli aspetti legati a fruibilità, traffico, percorsi, visibilità, coinvolgimento della città - conclude Di Placido -. Vale per la Rocca Malatestiana, ma non solo: le tante risorse ed energie della nostra città attendono di essere coinvolte e messe in grado di operare dando il meglio, arricchendo così (non solo economicamente) il nostro territorio. I tempi di Rockin’1000 sembrano lontanissimi: e pensare che avevano dimostrato che Cesena ha tutte le carte in regola per organizzare grandi cose".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Acieloaperto", polemica sul trasferimento. Di Placido: "Chiarire il futuro della Rocca"

CesenaToday è in caricamento