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Terme di Sant'Agnese, Buonguerrieri (Fdi): "Il bilancio è positivo solo grazie ai tagli al personale"

"Il bilancio nei numeri è indubbiamente positivo, ma solo grazie al taglio delle spese, soprattutto quelle del personale e investimenti"

"Le dichiarazioni rese di recente dall'Amministrazione comunale di Bagno di Romagna sulle Terme Sant'Agnese impongono alcune puntualizzazioni. I numeri di un bilancio vanno sempre letti a fondo e interpretati: se le Terme di Sant'Agnese, società a maggioranza pubblica e controllata dal Comune di Bagno di Romagna, riporta utili bisognerebbe chiedersi come questi sono stati formati. Il bilancio nei numeri è indubbiamente positivo, ma solo grazie al taglio delle spese, soprattutto quelle del personale e investimenti che si limitano alla normale manutenzione. C'è quindi poco da gioire: l'eccellenza delle nostre acque termali e di quella ricettività che negli anni ha caratterizzato Bagno di Romagna, così potrebbe essere messa a rischio”. Lo afferma Alice Buonguerrieri, consigliere comunale d'opposizione a Bagno e coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, fa le pulci al bilancio di Terme di Sant'Agnese.

"La società ha chiuso l'esercizio 2021 con un utile di circa 400 mila euro, nonostante la struttura sia rimasta chiusa per 65 giorni lo scorso anno. Nel 2020, complice la pandemia, il risultato era stato invece negativo per 600 mila euro, ma nel giro di dodici mesi il bilancio ha chiuso incredibilmente con una importante positività. Bisognerebbe chiedersi come sia stato possibile – prosegue Buonguerrieri – e nel documento si ritrova la risposta: la società ha deciso di tagliare le spese, ma non quelle superflue, bensì sul personale. Il costo dei dipendenti, infatti, è passato da 1,7 milioni del 2019 a 1,2 milioni dello scorso anno, al contempo il fatturato è diminuito di circa 800 mila euro, nonostante i ristori per il Covid (170mila euro) e il bonus terme che ha favorito il turismo. La positività di bilancio, quindi, non è data da una maggior clientela, da una strategia imprenditoriale o da un aumento del valore dei servizi, ma da un netto taglio delle spese che potrebbe riflettersi sulla qualità dell'offerta".

Prosegue ancora Buonguerrieri: "Abbiamo ricevuto e segnalato all'Amministrazione importanti criticità relative ai criteri utilizzati per la scelta di dipendenti e fornitori, relative al rapporto tra Cda e dipendenti, relative alla gestione dei servizi erogati dal poliambulatorio e questo ci preoccupa: la gestione della società non sta agendo in base ad un piano industriale di sviluppo. In Commissione, il Cda non è stato in grado di illustrare un piano industriale degno di questo nome, ha presentato una mera elencazione di intenzioni. Manca una visione, non si è parlato di offerta turistica, di pacchetti, di promozione. L'impressione è che non si stia investendo risorse nella qualità dei servizi o nella valorizzazione delle acque, che sono il vero nostro patrimonio, ma che ci si concentri sui tagli delle spese per far tornare i conti. Così non ci siamo, l'Amministrazione comunale, invece di compiacersi per l'utile ottenuto a queste condizioni, dovrebbe approfondire la situazione e rivedere le proprie decisioni, come già richiesto, argomentando puntualmente, nelle commissioni che si sono succedute” conclude Alice Buonguerrieri. 

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