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Tasse locali, ecco la ricetta di Gilberto Zoffoli per abbassarle

"Con Paolo Lucchi tasse sempre più alte e cesenati sempre più spremuti. La pressione fiscale può essere diminuita, basta volerlo": Gilberto Zoffoli, candidato sindaco del centro-destra, fornisce la sua ricetta per per alleggerire la tassazione locale

“Con Paolo Lucchi tasse sempre più alte e cesenati sempre più spremuti. La pressione fiscale può essere diminuita, basta volerlo”: Gilberto Zoffoli, candidato sindaco del centro-destra, fornisce la sua ricetta per per alleggerire la tassazione locale.

“Con noi al governo della città, per la prima volta diminuiranno le tasse  locali”. Lo assicura Gilberto Zoffoli, candidato sindaco sostenuto da Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Udc, Pri, Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale e Fare per fermare il declino. “Se il sindaco Paolo Lucchi pensa a una nuova stangata su seconde case, negozi, uffici  e capannoni, come ha già fatto con l'Imu, noi abbiamo tutta un'altra impostazione in materia di tasse rispetto alla sinistra”. Gilberto Zoffoli,  infatti, è convinto che la pressione fiscale locale possa essere abbassata.  “Negli ultimi cinque anni questa amministrazione tassaiola non ha nemmeno  provato ad alleggerire la tassazione comunale, per questo ci sono margini per  sgravare le famiglie cesenati dagli oneri arrivati durante l'amministrazione  Lucchi. Non bisogna dimenticare che nel 2009 un cesenate in media pagava 270  euro di tributi locali, mentre nel 2013 si è arrivati a 670 euro pro capite. La  tassazione locale è quindi triplicata, certo hanno pesato l'introduzione di Imu  e Tares, ma proprio queste tasse per Lucchi sono state la scusa per incrementare le entrate, ampliando quindi le capacità di spesa del Comune”.

“Il  centrosinistra fa un gran parlare di equità, ma anche negli ultimi cinque anni  ha spremuto ai cesenati 14 milioni di euro in più del dovuto: a tanto ammontano  i vari avanzi di bilancio che, ricordiamo, non sono frutto di un'oculata  gestione da padre di famiglia, ma errori nella valutazione dei fabbisogni del Comune”.

“Ma veniamo alle proposte per liberare Cesena da una tassazione municipale che si è fatta sempre più pesante negli ultimi cinque anni. “Bisogna dare risposte  concrete a cittadini e imprese”, rimarca Zoffoli. “L'imposta sugli immobili va  ridotta di un punto percentuale, sia per le case diverse dall'abitazione  principale, che per tutte le attività economiche. “E poi riduzione del 50% della tariffa per l'occupazione di suolo pubblico. Abolizione della tassa di  soggiorno introdotta nel 2013 e già rivelatasi un flop come previsto  dall'opposizione. Proponiamo una no tax area di due anni per le nuove imprese che decidono di insediarsi a Cesena, cioè uno sconto del cento per cento su  tutti i tributi di competenza comunale. Infine nessun incremento dell'addizionale comunale Irpef e nessun incremento del carico fiscale gravante  sull'abitazione principale anche a seguito dell'introduzione di Tasi e Tari”. E' con questa precisa impostazione sulle tasse che Gilberto Zoffoli si presenta ai cesenati, proponendo ovviamente una copertura economica per la manovra di alleggerimento fiscale.

“Servono circa 3,2 milioni di euro all'anno – spiega il candidato sindaco - e verranno reperiti dalla riduzione del debito comunale, imposta dal vigente Patto di stabilità, con cui si possono  risparmiare circa 800mila euro di oneri finanziari all'anno per tutta la durata della prossima legislatura. Inoltre la spesa del personale continuerà a  diminuire per effetto del blocco del turn-over, e grazie a politiche di  incentivazione più stringenti si potranno risparmiare almeno 400mila euro all'anno. Infine occorrerà attuare una vera e propria spending review comunale, mai fatta in questi anni in cui ci si è cullati sugli allori. Basta autocelebrazioni, la macchina comunale va sgravata da tutta una serie di spese improduttive. Questa azione dovrà concentrarsi sulla spesa corrente per beni,  servizi e trasferimenti. Si tratta di una massa di spesa aggredibile pari a circa 50 milioni di euro, che è cresciuta costantemente nel corso della  legislatura Lucchi. Dalla riduzione dei costi della macchina comunale si attendono risparmi per almeno 2 milioni di euro, pari al 4% della spesa corrente che è possibile tagliare. Non pensiamo a tagli lineari – evidenzia Zoffoli – ma a gestioni più efficienti. Due esempi su tutti: asili nido e teatro Bonci. Se tutti gli asili nido fossero gestiti dal privato sociale,  sotto il costante controllo e l'indirizzo del Comune, si potrebbero risparmiare a regime 900mila  euro all'anno. Le gestione del teatro, invece, costa almeno un milione di euro, visto che è imminente la scadenza del contratto con Ert si potrebbe uscire dalla Fondazione ed emettere un bando pubblico che garantisca una nuova gestione più economica. Gli imponenti avanzi di bilancio che ha ottenuto il Comune in questi anni stanno a dimostrare che la spending review è più che fattibile, basta volerlo".

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