Tassa di soggiorno, Sirotti Gaudenzi (Lega): "Va abolita. Nuovo regolamento è ipertrofia burocratica"

“E’ passata praticamente sotto silenzio l’approvazione in Consiglio comunale del nuovo regolamento sull’imposta di soggiorno. Si tratta, al contrario, di un tema su cui sarebbe opportuno dibattere soprattutto in questo periodo di grande crisi per i settori alberghiero e turistico. Intendiamoci: per il Comune si tratta di entrate mediamente non rilevanti, che si sono azzerate con l’emergenza Covid". Così il consigliere comunale della Lega Enrico Sirotti Gaudenzi.

"L’abolizione della tassa, quindi, non inciderebbe sul bilancio in generale, mentre per i diretti interessati rappresenterebbe un segnale positivo seppure modesto - prosegue -. La Lega ha già avanzato questa proposta scontrandosi con il ‘niet’ della Giunta e della maggioranza. Cesena, al contrario di altre località che dal turismo hanno notevoli introiti, non è oggi una città a vocazione prettamente turistica. Le nostre attrattività artistiche e culturali, che sono tante, attirano più un turismo ‘mordi e fuggi’ che non stanziale. Questo grazie anche al nulla di fatto delle passate amministrazioni (e dell’attuale, almeno per ora) per potenziare la programmazione turistica. Chi soggiorna in città lo fa, per lo più, per affari o per lavoro".

"Per queste ragioni, la tassa di soggiorno si può trasformare nell’ennesima gabella e in un inutile aggravio di costi per i gestori che spesso se ne accollano l’entità per non gravare sull’ospite - continua -. Con il nuovo regolamento, addirittura, si introducono nuovi e stringenti adempimenti burocratici per i gestori e parametri del tutto astratti nel caso di un eventuale accertamento per omesso versamento, che fanno riferimento esclusivamente alla sola ‘potenzialità ricettiva della struttura’ con conseguente, inevitabile crescita del contezioso tra gestori e pubblica amministrazione. Serve ricordare che i comuni non sono obbligati a istituire la tassa di soggiorno (introdotta a Cesena nel 2012) e che le modifiche apportate al regolamento comunale sono addirittura più penalizzanti di quanto richiesto dal decreto legge che le ha previste".