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Tassa di soggiorno/1. Celletti (Lega): "Qui casca l'asino, è una farsa"

"La Lega Nord è stata contraria all'introduzione di questo balzello a Cesena fin dall'inizio. Non è stato un no pregiudiziale. In altre città a vocazione turistica le strutture ricettive non hanno problemi a riempire le stanze anche in presenza della tassa"

"A coloro che sostengono che chi fa opposizione, a Cesena, non fa proposte o è chiuso nel proprio piccolo bunker proporrei di partecipare a qualche seduta comunale (ieri oltre 7 ore per vari argomenti all'ordine del giorno) per farsi un'idea precisa di chi ci sta amministrando e constatare di persona chi sia veramente, in questa città, a fare quadrato, ad arroccarsi nelle proprie posizioni, spesso indifendibili. Per poi, come fa il sindaco, dopo qualche tempo, fare proprie le proposte delle opposizioni spacciandole per brillanti illuminazioni della Giunta".

"La farsa della tassa di soggiorno - ecco il punto della consigliera della Lega Antonella Celletti -. In Consiglio comunale la Giunta dice no a proposta opposizioni. Erano 120mila euro a giugno, saranno (forse) 200mila a dicembre. Questo l’introito della tassa di soggiorno di cui la Giunta non può assolutamente fare a meno, nonostante si tratti di una cifra irrisoria a fronte del bilancio comunale (più di 100 milioni complessivamente). Non c’è stato verso. Bocciato, quindi, l’emendamento delle opposizioni teso a cancellare l’imposta, attingendo dal fondo di riserva per coprire il mancato introito".

"La Lega Nord è stata contraria all’introduzione di questo balzello a Cesena fin dall’inizio. Non è stato un no pregiudiziale. In altre città a vocazione turistica le strutture ricettive non hanno problemi a riempire le stanze anche in presenza della tassa, i cui proventi, secondo la legge che la istituisce, dovrebbero concorrere alla promozione turistica, andare a favore della cultura o ad alleggerire i costi pagati dai residenti per i servizi (esempio, la pulizia della città). Ma qui a Cesena, no. Qui sono più bravi e hanno deciso di far confluire il provento della tassa nel mare magnum del welfare o comunque non l’hanno vincolata a una destinazione precisa.

Dovremmo dunque pensare che questa somma sia ‘indispensabile’ per il Comune – come afferma la Giunta - per garantire il mantenimento dei servizi cosiddetti “identitari” (servizi sociali, pubblica istruzione), mentre la stessa Amministrazione non fa una piega di fronte ad un trend generalizzato di flessione dei fatturati degli alberghi? Ma quello che incide di più è il significato politico negativo di questa tassa nel contesto cittadino e la pervicace volontà della maggioranza di mantenerla in un momento in cui ci sarebbe, al contrario, bisogno di promuovere la nostra città e l’indotto derivante dal turismo anche in termini di posti di lavoro".

"E qui casca l’asino. Quanto è credibile una Giunta che con una mano toglie lavoro, vedi anche le politiche fallimentari per il centro storico, e con l’altra dice di puntare al sostegno dell’occupazione e delle attività?"

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