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Spese legali nel mirino, Ferrini: "Un avvocato non si sceglie col massimo ribasso"

"Scrivo - come avvocato – sulla questione sorta dal controllo della Corte dei Conti regionale in merito ai patrocini legali esterni"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Scrivo - come avvocato – sulla questione sorta dal controllo della Corte dei Conti regionale in merito ai patrocini legali «esterni». Non entro nel merito delle scelte dell’Amministrazione e premetto di non avere mai ricevuto alcun incarico dal Comune di Cesena. Ciò detto, tengo a sottolineare che la qualità della prestazione forense non può e non deve essere valutata unicamente sulla base del compenso.

Affidare incarichi legali al «massimo ribasso» sarebbe un’idiozia politica che – un domani – potrebbe avere esiti molto più costosi, per le tasche dei cittadini, dell’onorario dell’avvocato. Quello del costo non può essere il criterio selettivo per un incarico di rappresentanza in giudizio dell’Ente comunale: vi sono interessi collettivi in gioco ben più importanti di una parcella.

La serietà, l’esperienza, la preparazione nel settore specifico forense (non si potrà pretendere che i due legali «interni» all’Ufficio Unico di Avvocatura civica della Unione dei Comuni della Valle del Savio e di Cesena siano «periti» in ogni branca del diritto!) sono i parametri da valutare nel conferimento di una difesa «esterna». Spendere poco oggi per poi, magari, perdere la causa domani, è criterio controproducente per la comunità. Certo, il compenso del legale dovrà essere valutato e ponderato preventivamente, ma scegliere l’avvocato non sarà mai come andare al supermercato.

Avv. Luca Ferrini

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