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Spesa pubblica, il Pd: "Cesena dimostri di essere il comune di riferimento"

"Cesena non si limiti a fare da spettatore, ma deve sul campo dimostrare di essere il comune di riferimento capace anche di privazioni per il bene dell’intero comprensorio".

"Negli ultimi giorni è sempre più presente sugli organi di informazione il dibattito sulla revisione della spesa pubblica, sicuramente necessario dato che il Paese, dopo anni di governo irresponsabile, si trova molto vicino al precipizio". Lo afferma una nota della Segreteria Territoriale del Partito Democratico di Cesena, nella quale si sottolinea che il "rischio incombente non deve però portare a un taglio della spesa che finisca per gravare sulle categorie più deboli".

"In questo senso come partito abbiamo l’obbligo di incalzare il governo affinché sia colpito effettivamente lo spreco e non il bisogno. Rispetto a queste esigenze dobbiamo riconoscere che il quadro istituzionale si presenta vecchio, caratterizzato da una frammentazione non al passo coi tempi, la scelta di mettervi mano è quindi da condividere. Come Unione Territoriale cesenate ci stiamo impegnando da tempo e riteniamo di essere stati fra i primi a evidenziare la necessità di una semplificazione degli enti locali a partire dalla riduzione del numero dei comuni: basti pensare che vi sono circa 1850 comuni con meno di 1000 abitanti e solo 205 sopra i 40000. Stiamo incalzando i sindaci – prosegue la nota della Segreteria Territoriale PD - affinché abbiano il coraggio, liberi da personalismi, di sviluppare con i propri cittadini e con i comuni vicini, un confronto serio e costruttivo che porti ad attuare quelle azioni che consentano nel futuro di garantire efficienze, economie e una miglior qualità dei servizi oggi sempre più richiesta e necessaria".

"Secondo noi non basta limitarsi a mettere in comune qualche servizio, continuando poi a gestire in autonomia le scelte strategiche, siano esse di urbanistica o lavori pubblici - prosegue la nota -. Occorre fare delle integrazioni forti con le quali mettere in comune la capacità di spesa. In una parola, occorre puntare sulle fusioni. Per il territorio cesenate vediamo alcuni poli attrattivi, a partire dal Rubicone, sul quale un progetto è già avviato e ad esso non mancherà il nostro sostegno, il polo dell’Uso e quello del Savio. Pensiamo a forme aggregative spinte ma pensiamo anche che queste forme non dovrebbero essere esaustive, ma potrebbero fra di loro trovare ulteriori forme di associazionismo. In questo percorso occorre che il comune più grande, quello di Cesena, non si limiti – conclude la nota - a fare da spettatore, Cesena deve sul campo dimostrare di essere il comune di riferimento capace anche di privazioni per il bene dell’intero comprensorio".
 

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