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Lattuca: "Rottura con il M5s, ma il nostro campo elettorale resta largo". Secondo mandato? "Desiderio innato"

“A Cesena c'è l'esatto contrario di quello che è successo al Governo Draghi, qui ci sono le migliori condizioni per governare”: è la sintesi che ha tratto il sindaco Enzo Lattuca nella serata alla festa del Pd

“A Cesena c'è l'esatto contrario di quello che è successo al Governo Draghi, qui ci sono le migliori condizioni per governare”: è la sintesi che ha tratto il sindaco Enzo Lattuca nella serata di mercoledì organizzata alla 'Festa Democratica e dell'Unità' con tutta la giunta, intervistati dai giornalisti dei media locali CesenaToday, il Resto del Carlino, Corriere Romagna e Corriere Cesenate. Un appuntamento ormai tradizionale della politica estiva cesenate, che quest'anno è coinciso con la caduta del Governo Draghi. Inevitabile quindi che sia stato questo il tema forte del confronto.

“Dobbiamo fare più politica”

E il primo cittadino è stato rapido a impostare le nuove priorità, indirizzando al suo partito e alla sua giunta lo sforzo “nel tempo lasciato libero dall'amministrazione di fare più politica”. E spiega: “Il nostro compito ora, oltre a portare avanti le nostre proposte, sarà di spiegare agli italiani la responsabilità che si sono assunti i partiti che, con una scelta non chiara fino all'ultimo come un voto di astensione o una non partecipazione al voto, hanno scelto di far cadere il Governo Draghi”. Secondo Lattuca, quindi, “le difficoltà maggiori sono per chi non ha sostenuto il governo in questo momento di crisi internazionale, crisi energetica e con il Pnrr da completare”.

Per il sindaco questo “sarà un elemento decisivo che distinguerà le posizioni politiche alle prossime elezioni. Si apre una strada nuova, quella di separare due modi di far politica”. Una differenza che, per Lattuca, “anche la stragrande maggioranza dei cesenati ha ben chiara”, perché “parlando coi cittadini e con gli imprenditori non c'è l'idea che qualcuno possa trarre beneficio da almeno un trimestre di vuoto, di assenza di un governo autorevole e in cui si rischia che ci sia il caos”.

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“Fine del campo largo con il M5S”

Ma il precipitare della crisi dell'esecutivo nazionale segna per il Pd anche la fine di un'alleanza lungamente accarezzata dal segretario nazionale Enrico Letta con il Movimento 5 Stelle. “Non credo che ci siano le condizioni di allagarsi a chi ha determinato la caduta del governo. Il 'campo largo' non sarà più così largo come ci si era immaginato e come era stato sperimentato alle ultime elezioni amministrative, per esempio anche a Ravenna, con il M5S in coalizione”, dice Lattuca. Per cui si guarderà – questa è la previsione - a costituire una coalizione con partiti a sinistra del Pd e quelli di centro, da Calenda a Renzi, fino a Luigi Di Maio, “il tutto sorretto dalla grande architrave del Pd”, continua Lattuca. 

Con un centro-destra che viaggia col vento in poppa e un Movimento 5 Stelle dilaniato da scissioni, posizioni ondivaghe e forte delusione della sua base elettorale, si restringe il campo elettorale del centro-sinistra? Per Lattuca no: “Gli ultimi anni ci hanno mostrato, sia per il Pd, che per il M5S o per la Lega, che l'elettore modifica il suo voto. La questione ultima da porre all'elettore per il sindaco alla fine sarà: 'Voi elettori moderati pensate che il Paese possa essere meglio governato da Giorgia Meloni o da una prosecuzione dell'esperienza del Governo Draghi?”. 

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“Ho desiderio di ricandidarmi per il secondo mandato”

E mentre la politica romana si impantana nei veti e contro-veti, nelle tattiche e spesso anche nei 'giochi di palazzo', per Lattuca la situazione dell'amministrazione di Cesena è antitetica: “Mi sento fortunato, qui l'organo esecutivo, la giunta, può lavorare su obiettivi condivisi senza distrarsi per conflitti e litigi interni di maggioranza”. E di questo dà atto alle forze politiche di maggioranza, al punto che – sollecitato dalle domande dei giornalisti – non usa giri di parole sulle sua ricandidatura per un secondo mandato, non scansando la risposta come avviene tipicamente quando questa domanda viene posta con largo anticipo.

E dice Lattuca: “Un mese fa circa c'è stato un incontro dei partiti e liste civiche di maggioranza e si è saldato ancora di più un reciproco sostegno, che nasce da un giudizio positivo su quanto fatto, tanto che abbiamo deciso nei mesi di settembre o ottobre, di organizzare un sabato in cui si fa il punto di quanto fatto, ma si gettano anche le basi di programmi futuri, che vanno oltre il mandato”. Tuttavia, specifica che “il momento di esprimere un giudizio su un secondo mandato è il quarto anno, quindi nella primavera del 2023”. Tuttavia Lattuca non nasconde che “c'è un desiderio innato di un sindaco di accompagnare i progetti nel secondo mandato, quando se ne vede la realizzazione”, ed anzi “se un sindaco o una maggioranza sceglie di non proseguire con una ricandidatura è spia che c'è un problema”.

Per un'eventuale futura giunta? Lattuca, che nel 2019 ha fatto la scelta netta di mettere nella 'stanza dei bottoni' tutti i partiti e le liste civiche che lo hanno sostenuto, indipendentemente dal raggiungimento del risultato minimo per eleggere un consigliere comunale (garantendosi così quella solidità di maggioranza che oggi gli dà serenità, ndr), sostanzialmente la conferma come valida: “Lo schematismo 'posto in giunta se si ha il seggio in consiglio' è superato, ma questo non vuol dire che ci debbano essere automaticamente tutte le liste in giunta, dipende anche da quante sono. Vedremo”.

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