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Simona Bonafè (Pd): "Ecco la ricetta del Pd che vogliamo"

Di lei si dice: "Quando non può venire Renzi, arriva la Bonafè!". L'onorevole è stata la portavoce del sindaco di Firenze durante le primarie, il suo braccio destro in una campagna elettorale che ha fatto parlare di sé anche dopo i risultati delle urne

Di lei si dice: “Quando non può venire Renzi, arriva la Bonafè!”. L'onorevole è stata la portavoce del sindaco di Firenze durante le primarie, il suo braccio destro in una campagna elettorale che ha fatto parlare di sé anche dopo i risultati delle urne. E per molto tempo. Lunedì sera Simona Bonafè è stata ospite dell'incontro “Cambiare l'Italia” che si è tenuto al bagno Milano ai piedi del grattacielo di Cesenatico. Ha messo subito in chiaro che il Pd è unito e che i renziani sì ci sono, ma lavorano per il partito.

Su invito della consigliera comunale faentina Manuela Rontini e del consigliere regionale Damiano Zoffoli, Simona ha presenziato a due incontri pubblici a Faenza e a Cesenatico. “Prima di essere cinquanta parlamentari di area renziana, siamo innanzitutto cinquanta parlamentari del Partito Democratico – ha esclamato - detto questo, abbiamo le nostre idee, talvolta diverse rispetto ad altre mentalità del Pd. Una della tematiche pregnanti è certamente l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e la conseguente introduzione di uno sgravio fiscale per i contributi privati. Una proposta accolta poi anche da altri esponenti del Pd e dallo stesso premier Letta”.

Poi ha snocciolato la ricetta del Pd da fare: “Il Pd che vogliamo è quello delle radici. Un Pd aperto, plurale, ma pragmatico che non ha paura di confrontarsi”.

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