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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Sicurezza, per Di Placido (Pri) "Non siamo in un'isola felice"

Il consiliere: "Cesena è ormai pienamente coinvolta nel processo di espansione della criminalità comune e di quella organizzata"

“Se il principale partito politico di Cesena arriva ad affiggere manifesti nei quali dichiara la sua vicinanza ai cittadini colpiti da furti nelle proprie abitazioni e attività, il significato è chiaro: sarebbe ora di smetterla con la retorica dell'isola felice nella quale la solidità del tessuto sociale impedisce degenerazioni e criminalità, perchè tale retorica contribuisce solo a peggiorare una situazione già di per sé preoccupante”. Questa la tesi di Luigi di Placido del Pri.

“Durante la campagna elettorale del 2009, - continua - uno degli slogan che accompagnò la mia candidatura fu: "Più sicura, più ricca, più solidale". Già allora segnalavo come fosse necessario maggiore attenzione ai temi della sicurezza, sollecitando un maggiore riequilibrio delle forze di polizia presenti nel nostro territorio e il coinvolgimento dei cittadini nell'opera di prevenzione e aiuto. Chi oggi affigge manifesti di solidarietà allora mi tacciava di essere allarmista oltre misura e di inseguire facili consensi”.

“Ebbene, il tempo è galantuomo, - sottolinea di Placido - e sta rendendo ragione a chi in tempi non sospetti dimostrò una sensibilità che, evidentemente, non è appannaggio di tutti. Sarebbe bello che chi governa questa città provasse ad andare oltre ai manifesti di solidarietà, e si prendesse le responsabilità che gli spettano. Capisco che ammettere l'aumento della criminalità fa crollare certezze granitiche e pone problemi che non si vorrebbero affrontare, ma prima ci si sveglia dal sogno è meglio è”.

“Circa 15 giorni fa, - rende noto - anche a seguito di segnalazioni provenienti da diversi cittadini, ho fatto richiesta di poter discutere dell'argomento in una seduta della Commissione Consiliare competente, invitando il Sindaco, i rappresentanti delle forze di Polizia presenti nella nostra città e i Presidenti dei Quartieri, in maniera tale da avere tutte le informazioni necessarie per poter approntare le migliori strategie. Il rischio, infatti, è che il crescente stato di insicurezza degeneri in reazioni inconsulte e in un pericoloso senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni”.

“Anche i cittadini possono e devono fare la loro parte: esistono già anche sul nostro territorio esempi di presidio, che non devono sostituirsi alle forze di polizia, ma di certo possono restituire una dose maggiore di tranquillità ed infondere la convinzione che ognuno può fare la sua parte, se coordinato e guidato nella maniera giusta. Non è riportando statistiche che si affronta con lungimiranza il problema sicurezza, quello serve solo a mettersi in pace la coscienza, e non aiuta per nulla nel trovare soluzioni”.

“La speranza è – conclude - che ci si sia finalmente resi conto che anche Cesena, benchè meno tragicamente di altre zone, è ormai pienamente coinvolta nel processo di espansione della criminalità comune e di quella organizzata. Solo con questa consapevolezza si può sperare di approntare risposte urgenti ed efficaci”.

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