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Sicurezza, Cambiamo: "Non ha senso il paragone con Rimini e Ravenna, Cesena non è isola felice"

"La comparazione delle statistiche, dunque, serve solo a disegnare una realtà gradita e a continuare a cullarsi sull’immagine edulcorata di “Cesena isola felice’."

“Abbiamo letto, senza sorprenderci più di tanto, l’accorata arringa difensiva del segretario repubblicano Romano Fabbri nei confronti di sindaco ed assessore sul tema della sicurezza. Una presa di posizione che, talvolta, obbliga però a sintesi un po’ banali, come quando Fabbri lascia intendere che poiché il problema è circoscritto solo a poche zone della città non è il caso di enfatizzarlo. La comparazione dei dati sulla criminalità sui dati provinciali per 100.000 abitanti ha un senso piuttosto limitato, visto che un conto è parlare di Cesena, un altro dell’intero comprensorio provinciale: così facendo, si mettono quindi a confronto dati che non sono omogenei solo per forzare un risultato". Ad affermarlo il gruppo consigliare della lista civica Cambiamo.

"Inoltre - prosegue Cambiamo -  la base di credibilità è piuttosto blanda anche perchè province come Rimini e Ravenna hanno, da sempre, una ‘predisposizione’ differente alla criminalità rispetto a Cesena.  Rimini, ad esempio, è una meta turistica con consistenti afflussi di arrivi e presenze che, nei mesi estivi, fanno aumentare in maniera esponenziale la ‘popolazione’ e dunque anche la percentuale dei fenomeni criminosi. Ed il discorso vale anche per Ravenna che ha certamente una componente turistica nettamente superiore rispetto alla provincia di Forlì-Cesena. La comparazione delle statistiche, dunque, serve solo a disegnare una realtà gradita e a continuare a cullarsi sull’immagine edulcorata di “Cesena isola felice’. Il problema è che la sottovalutazione del fenomeno non è una battaglia visionaria di qualcuno - come insinua Fabbri - ma un dato di fatto raccontato, con dovizia di particolari, dai cittadini di molte zone della città e confermato dai troppi episodi di micro-criminalità quotidianamente denunciati dai giornali. E allora, la domanda sorge spontanea: dopo la passeggiata del sindaco Lattuca nelle zone da ‘bollino rosso’ della città (a proposito, perché con lui non c’era anche l’assessore competente?) che cosa dobbiamo aspettarci? Una risposta finalmente strutturata e duratura oppure il solito ‘fuoco di paglia’ con un presidio del territorio che durerà solo qualche settimana? L’auspicio è che, almeno stavolta, l’amministrazione decida di intervenire sul problema in maniera più decisa e non scelga invece la solita strada della ‘melina’ in attesa che il clamore mediatico svanisca".

"Per fare ciò - conclude la lista civica - sarebbe opportuno che tutto il Consiglio Comunale venisse coinvolto in un'analisi obiettiva e approfondita dei dati e dei fatti, anche con i rappresentanti delle forze dell'ordine, propedeutica a decisioni condivise, in grado di dare un segnale di forte attenzione ai cittadini cesenati".

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