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'Serrande abbassate' ed eccesso di burocrazia, il sindaco: "Modificare la legge regionale"

"l tema è quello del “mutamento di destinazione d’uso” dei locali dei centri urbani, che – scrive Marco Baccini – oggi rappresenta un concreto ostacolo al mantenimento dell’economia nei centri urbani"

Dopo la condivisione del tema con Confartigianato e le Associazioni del commercio, il Sindaco di Bagno di Romagna è intervenuto formalmente con una richiesta di intervento di modifica della Legge regionale che disciplina i cambi di destinazione d’suo dei locali, indirizzata al Presidente della Regione Emilia.-Romagna Stefano Bonaccini, agli Assessori Lori e Colla, rispettivamente competenti alla Montagna ed allo Sviluppo Economico, coinvolgendo i consiglieri regionali. 

"l tema è quello del “mutamento di destinazione d’uso” dei locali dei centri urbani, che – scrive Marco Baccini – oggi rappresenta un concreto ostacolo al mantenimento dell’economia nei centri urbani, privando di fatto la possibilità di un ricircolo nella gestione dei locali o di una diversa attività da insediare negli stessi, ciò che sta alimentando il fenomeno delle “vetrine vuote” o delle “serrande abbassate”. ’applicazione normativa di cui all’art. 28 della LR 25/2013 crea ostacoli difficilmente superabili al passaggio di destinazione d’uso dei locali classificati a negozio (cat. Catastale C1) alla destinazione di artigianato di servizio (cat. Catastale C3) e viceversa, ciò che impedisce e inibisce ogni tipo di stimolo imprenditoriale. i tratta di un problema generalizzato e diffuso – fa notare il Sindaco – che sta colpendo i grandi centri urbani delle città così come i piccoli borghi dei Comuni, ove il fenomeno sta producendo le sue peggiori conseguenze",

"Per di più – evidenzia Baccini nella sua missiva – in un momento contingente come quello attuale, che impone di studiare azioni dirette a sostenere e rilanciare l’economia nel suo complesso, poniamo alla Vostra attenzione la necessità di rivedere la disciplina dei cambi di destinazione d’uso, quale iniziativa che raggiungerebbe due obiettivi primari e fondamentali, ovvero un tangibile snellimento burocratico ed un concreto sostegno al rilancio dell’economia". 

"Nei nostri borghi e nelle città aumentano i locali sfitti, ma d’altra parte rileviamo un aumento della richiesta di esercizio di attività artigianali che vorrebbero insediarsi in locali precedentemente adibiti ad esercizi commerciali di vicinato ma che vi rinunciano per l’eccesso di burocrazia. E’ un fenomeno che necessità di un intervento correttivo per dare sfogo a questa esigenza. Alla luce di questo scenario, ci appelliamo alla Vostra comprensione e collaborazione per chiedere di effettuare una revisione urgente dell’art. 28 della LR 15/2013, che equipari nella medesima categoria funzionale il commercio all’artigianato di servizio, in analogia e coerenza  con la disciplina regionale del contributo di costruzione che assegna uno stesso  importo degli oneri di urbanizzazione U1 e U2 alla funzione commerciale al dettaglio e funzione produttiva limitatamente all’artigianato di servizio (casa, persona). L’urgenza di intervento è motivata dalla prontezza con al quale tutti vogliamo affrontare il periodo post-pandemico in un’azione complessiva di rilancio e sostegno dell’economia, senza la quale ci troveremo costretti ad affrontare una desertificazione commerciale crescente, con tutte le conseguenze e gravità conseguenti". 

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