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"Senza tassa di soggiorno Cesenatico rischia di non avere più un futuro turistico"

Con queste parole Mario Drudi, segretario comunale del Pd di Cesenatico, tenta di spiegare il percorso intrapreso dall’amministrazione comunale che porterà all’introduzione dell’imposta di soggiorno

"A leggere i primi commenti che stanno emergendo in questi giorni, non ci possiamo esimere dall’esprimere alcune considerazioni di merito". Con queste parole Mario Drudi, segretario comunale del Pd di Cesenatico, tenta di spiegare il percorso intrapreso dall’amministrazione comunale che porterà all’introduzione dell’imposta di soggiorno.

"La gestione corrente del Comune di Cesenatico, nonostante la pesante e rigorosa razionalizzazione della spesa, messa in pratica nell’ultimo anno, è tutt’altro che al sicuro. La vicenda relativa all’incasso da Eni dell’ultima tranche di Imu ad oggi è tutt’altro che conclusa, dal momento che Eni ha presentato ricorso rispetto all’ultima tranche dovuta al comune di Cesenatico (3,8 milioni di euro) e soltanto in autunno si potrà avere un primo pronunciamento da parte della Commissione Tributaria incaricata di dirimere la vicenda. Queste premesse sono per chiarire, speriamo una volta per tutte, che il Comune di Cesenatico non ha una gestione corrente robusta. Questa debolezza strutturale, peraltro non ancora risolta, ci ha imposto nel corso di questi anni un ridimensionamento progressivo di capitoli di spesa strategici per il turismo quali promozione, eventi, manutenzioni stradali e del verde pubblico. A questo bisogna aggiungere che grandi aree pubbliche della città, anch’esse di grande valenza turistica, quali Vena Mazzarini, Viale Colombo, tratti significativi di Viale Carducci, Centro Storico di Ponente versano in condizioni di evidente degrado e necessiterebbero di riqualificazione. Non va infine dimenticato che negli ultimi sei anni, a Cesenatico, non è stato realizzato neppure un investimento pubblico significativo, di valenza turistica e non, degno di menzione. Se tutti gli attori in campo facessero un’analisi serena e intellettualmente onesta di quanto la città ha dovuto sacrificare su questo versante nel recente passato e, in assenza di fatti nuovi, su cosa sarà chiamata a sacrificare in un futuro molto imminente, probabilmente tutti converrebbero sul fatto che, per una località a vocazione turistica che si fonda su accoglienza, ospitalità e qualità dei propri servizi, Cesenatico si verrebbe a trovare in una condizione impossibile da sostenere, che la condannerebbe ad un invitabile declino".

"L’imposta di soggiorno - prosegue il segretario - la cui introduzione sarà discussa nel prossimo Consiglio Comunale, va vista in primo luogo come una necessità per non scendere ulteriormente rispetto al livello bassissimo di risorse che il bilancio comunale ha permesso in questi anni per promozione turistica, eventi e manutenzioni e contestualmente come una opportunità, per invertire questa tendenza negativa e tornare finalmente a investire nuove risorse in questi capitoli di spesa, oggi inadeguati, e rendere quantomeno ipotizzabile, magari con l’aiuto di contributi comunitari, governativi, della regione e/o di soggetti privati, la riqualificazioni delle tante aree degradate di interesse turistico, presenti in città. Esclusa Bellaria Igea Marina, entro il mese di luglio, in tutti i comuni turistici della riviera emiliano romagnola, l’imposta di soggiorno o sarà un tributo a regime da anni (Rimini, Gatteo, Riccione, Cattolica), oppure ne sarà stata adottata l’introduzione (Cervia e Comacchio). Sulle possibili ricadute in termini di presenze turistiche a seguito dell’introduzione dell’imposta di soggiorno, non siamo all’anno zero. Alla luce di quanto accade nei comuni in cui l’imposta di soggiorno è applicata, crediamo che sia una tesi priva di fondamento, l’analisi di chi prevede catastrofici cali di presenze turistiche, così come ci sembrano una sorta di “battaglia di retroguardia” certe opposizioni ideologiche rispetto all’introduzione del tributo. L’imposta di soggiorno sarà un onere a carico dei turisti, dovuta per un numero limitato di giorni a prescindere dalla durata della permanenza a Cesenatico e saranno previste una serie di esenzioni legate all’età e alla condizioni degli stessi. Attraverso questa entrata il Comune di Rimini incassa quasi 10 milioni di euro e località simili e concorrenti di Cesenatico come Riccione, Cervia e Cattolica, già incassano da anni o incasseranno dalla prossima estate dai 2 ai 3 milioni di euro per fare conoscere e rendere più bella e accogliente la loro città. Date le criticità strutturali del nostro bilancio comunale, c’è qualcuno che realisticamente ritiene che Cesenatico possa mantenere in futuro la sua riconosciuta bellezza e capacità attrattiva se, per gli anni a venire, decide di operare con un handicap di simili proporzioni? Noi pensiamo di proprio di no. Senza promozione turistica, eventi, manutenzioni e investimenti pubblici, invece di darci un futuro, siamo destinati ad andare poco lontano. Quel che conta maggiormente, sia per chi amministra oggi e per chi lo farà domani, dovrà essere una vera concertazione con la città in ordine alla destinazione delle risorse introitate, agli obiettivi che si vorranno raggiungere e la verifica consuntiva dei risultati realmente ottenuti".

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