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Imu piattaforme, Gozzoli: "Bene la sentenza, ma non risolve i nostri problemi di bilancio"

Il Comune di Cesenatico aspettava da mesi l’esito del giudizio di Termoli in quanto costituisce un precedente importante a favore delle richieste dei Comuni nei confronti delle società petrolifere.

Lo scorso 30 settembre la Corte di Cassazione ha depositato la sentenza relativa all’udienza del 5 luglio scorso in tema di Ici e Imu dalle piattaforme. Nello specifico, la controversia era tra il Comune di Termoli ed Edison, era iniziato molti anni fa, per precisione a fine anni 90’. 
La commissione tributaria di Campobasso e poi quella regionale si erano espresse con due sentenze di segno opposto, la Cassazione ha ribaltato il giudizio affiancandosi alla sentenza già emessa nel febbraio scorso per il Comune di Pineto. Il Comune di Cesenatico aspettava da mesi l’esito del giudizio di Termoli in quanto costituisce un precedente importante a favore delle richieste dei Comuni nei confronti delle società petrolifere.

“Abbiamo accolto con favore la sentenza della Cassazione - afferma il sindaco Matteo Gozzoli - per il Comune di Cesenatico il contenzioso è solamente nella fase iniziale, infatti, abbiamo emesso i primi avvisi di accertamento e, ad oggi, siamo in attesa della fissazione dell’udienza di primo grado in Commissione Tributaria provinciale". Tornano alla vicenda di Termoli è utile ricordare come la Cassazione riconoscendo la legittimità della pretesa tributaria del Comune di Termoli, ha però rinviato il giudizio nel merito alla Commissione Tributaria regionale del Molise. “Ad oggi per  il bilancio del Comune di Cesenatico - prosegue l’assessore al bilancio Roberto Amaducci - permane una situazione fortemente critica specie in termini di carenza di liquidità.”

Per il Comune di Cesenatico la battaglia legale entrerà nel vivo nei prossimi mesi, “abbiamo già avviato un percorso di condivisione con il Comune di Ravenna - spiega Gozzoli e auspichiamo di coinvolgere altri Comuni della costa romagnola". "I nostri tecnici sono già al lavoro ed hanno preso contatti con i colleghi di Ravenna Entrate - spiega l’assessore Amaducci - l’idea è quella di nominare un legale comune che ci possa seguire in tutte le fasi processuali". In questi giorni si stanno intensificando i contatti tra i sindaci della costa romagnola e l’indicazione arrivata dal Governo è che Ravenna funga da Comune capofila per il contenzioso con Eni.

In sostanza per arrivare all’assegnazione definitiva delle somme iscritte a bilancio (9,5 milioni in tre anni) occorrerà attendere una sentenza definitiva, che sicuramente impiegherà alcuni anni per arrivare. "Chi oggi grida alla vittoria - chiarisce il primo cittadino - dovrebbe anche avere il coraggio e l’umiltà di dire che per il 2016 erano stati inseriti a bilancio 5,8 milioni di euro provenienti dalle piattaforme Eni, e aggiungere magari che oggi, nonostante le sentenze di Pineto e Termoli, non è arrivato un euro nelle nostre casse. Dato che i precedenti amministratori si sono affrettati a scrivere sui social, rivendicando la loro scelta, vorrei ricordare loro che si sono dimenticati di aggiungere che – al netto della controversa partita Imu piattaforme - hanno consegnato ai loro successori un disavanzo che ammonta a 1,8 milioni di euro. Che coraggio. La campagna elettorale è finita, è concluso anche il tempo degli slogan. Ora bisogna essere realisti e introdurre una gestione oculata delle risorse pubbliche. La sentenza è positiva e va nella direzione da noi auspicata. Incomprensibile invece la critica del M5S che dice sì all’IMU dalle piattaforme ma critica il fatto che l’amministrazione ha mantenuto quelle somme a bilancio svalutandole. Forse non sanno che questo era l’unico modo per non gettare la spugna".
 

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