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Sapro, Cappelli (Pdl): "Il comune rischia di versare 2mln alla Carisp"

"Manca, da parte del Pd, qualunque assunzione di responsabilità politica e qualunque autocritica, perfino in una vicenda così vergognosa e pressochè unica nel panorama nazionale"

"Abbiamo letto - scrive Riccardo Cappelli del Pdl - con attenzione le notizie di stampa riguardanti la chiusura delle indagini della Guardia di Finanza sul fallimento di Sapro, vicenda che come gruppo consiliare del Pdl seguiamo da alcuni anni, dapprima con la presentazione di diverse interrogazioni e accessi agli atti, poi con la richiesta al Comune di istituire una commissione di indagine su Sapro. Proprio la relazione finale di tale Commissione anticipava, seppure con minor dovizia di elementi rispetto a quanto emerge oggi, molte storture legate alla gestione della società".

"Tra queste - si legge - ricordiamo l’enorme esposizione bancaria (cresciuta molto più rapidamente rispetto al valore delle aree a magazzino), l’acquisizione di terreni e fabbricati non produttivi (e quindi “extra mission”), la figura dell’ex direttore generale licenziato ma non sostituito, i rapporti (o meglio, la pericolosa commistione di interessi) tra Sapro e gli enti locali soci, che come dimostrano i verbali d’assemblea erano a conoscenza dei gravi rischi per la società fin dal 2006, ma non intervennero".

"Tuttavia ci sono almeno due aspetti che, a nostro avviso, non sono emersi con sufficiente chiarezza in questi giorni. Il primo riguarda i gravi effetti che il fallimento della società partecipata Sapro sta comportando per il nostro territorio. Il Comune di Cesena, oltre a non recuperare probabilmente il capitale sociale a suo tempo versato (pari ad un valore nominale ante fallimento di circa 1.5 milioni di euro), rischia di dover corrispondere 2 milioni di euro di danni a Cassa di Risparmio di Cesena, una delle banche esposte su Sapro e garantita da una lettera di patronage rilasciata dall’Amministrazione comunale. Se la controversia pendente presso il Tribunale di Forlì dovesse avere esito infausto per il Comune, si verificherebbero quindi pesanti ripercussioni sul bilancio comunale. Ci sono, infine, effetti innegabili per l’economia del territorio, anche in termini di aggravamento della “stretta creditizia”, dato che molte delle banche coinvolte nel fallimento di Sapro sono locali".

"Di fronte a tutto ciò stupisce, ed è il secondo elemento che vogliamo evidenziare, l’atteggiamento quasi indifferente delle amministrazioni comunali e soprattutto delle forze politiche di maggioranza, che si sono limitate in questi giorni a prospettare la futura costituzione di parte civile degli enti soci. Con tale scelta, certamente doverosa, pare che si vogliano addossare tutte le responsabilità della vicenda Sapro ai singoli ex amministratori della società, anche ai compagni di partito evidentemente oramai sacrificabili. Manca, da parte del Pd, qualunque assunzione di responsabilità politica e qualunque autocritica, perfino in una vicenda così vergognosa e pressochè unica nel panorama nazionale".

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