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Rossi (Cambiamo): "Per ripartire mettere al centro imprese e lavoratori"

Il capogruppo della Lista Civica Cambiamo: "Il rinvio della Tari? Solo un palliativo. Per fronteggiare una crisi eccezionale sono necessarie misure eccezionali"

"Abbiamo ascoltato con grande attenzione le misure economiche proposte dal sindaco Lattuca nella sua abituale diretta facebook. Più che misure direi palliativi perché non è ritardando il pagamento delle tasse locali di qualche mese che si può pensare di far ripartire l'economia dopo oltre due mesi di paralisi. Per altro, vorrei ricordarlo, il sindaco ha parlato di "ritardare" non certo di diminuire o annullare le imposte locali che, dunque, graveranno comunque sui bilanci delle imprese cesenati".  Lo dichiara Andrea Rossi, capogruppo della lista civica Cambiamo.

"Il suo diniego alla nostra proposta di dirottare gli 800mila euro degli asili gratuiti in un fondo salva-imprese e a supporto dei lavoratori, alla fine, non ci sorprende. Ma dispiace che, anche in questi momenti, il sindaco faccia ricorso alla demagogia, rispondendo con osservazioni del tutto scontate, come quando ha precisato che il Comune 'non ha alcuna intenzione di chiedere alle famiglie di pagare per un servizio che non viene erogato'. E ci mancherebbe altro, aggiungiamo noi. Se i bambini non sono andati all'asilo è evidente che quei servizi non devono essere pagati dalle famiglie. Questo avviene in tutta Italia e ovviamente questo dovrà avvenire anche a Cesena. Ma, fatta salva l'eccezionalità di questi mesi, la nostra proposta di cambiare destinazione a quella manovra di 800mila euro resterebbe, dal 2020 in poi, assolutamente percorribile.  Abbiamo sempre detto - e lo ribadiamo anche oggi - che non condividiamo la manovra delle rette scolastiche gratuite per tutti perché, come abbiamo dimostrato, aiuterà solo le fasce economicamente più abbienti, lasciando pressoché invariate le condizioni per quelle più deboli. E invece, mai come in questo momento, occorre difendere le famiglie con un reddito ISEE più basso, esentandole da qualsiasi pagamento, e nello stesso tempo chiedere un sacrificio a chi, reddito ISEE alla mano, ha sempre pagato e, anche oggi, è nelle condizioni di farlo. In questo modo si sbloccherebbero risorse importanti che, come abbiamo già spiegato in questi giorni, potrebbero essere destinate al rilancio delle imprese, l'unico vero motore in grado di mantenere stabili i livelli di occupazione e di continuare a generare benessere sul nostro territorio". 

"In ogni caso, è evidente che anche queste misure non basteranno per fronteggiare gli effetti drammatici del post-pandemia. A tal riguardo, rilancio la nostra proposta di un tavolo di unità di crisi che, riunendo le eccellenze del territorio, sappia creare strategie e soluzioni concrete per difendere il tessuto produttivo e provare a ripartire. Un tavolo tecnico che vada oltre la politica e che riunisca, in un unico comitato, rappresentanti del mondo delle banche, del commercio e delle associazioni. Figure competenti, possibilmente distanti dal mondo dei partiti, in grado di offrire una visione d'insieme nell'esclusivo interesse della comunità".

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