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Romagna Distretto Biologico, Valdinosi (Pd): "Nuove opportunità per la nostra agricoltura"

La proposta di parere formulata da Valdinosi è stata votata all'unanimità da tutta al Commissione

Nuove opportunità in vista per le aziende agricole biologiche e la relativa filiera. E la Romagna, come sottolinea la senatrice democratica Mara Valdinosi, per le caratteristiche del suo sistema primario e agroalimentare potrebbe già candidarsi per diventare un “distretto biologico”. L'istituzione dei distretti è una delle azioni contenute nel disegno di legge "Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell'acquacoltura effettuate con metodo biologico", di cui la parlamentare romagnola è stata relatrice durante i lavori della 10ª Commissione, quella che si occupa di industria, commercio e turismo. La proposta di parere formulata da Valdinosi è stata votata all'unanimità da tutta al Commissione.

“I distretti biologici – spiega la senatrice - sono sistemi produttivi locali a spiccata vocazione agricola nei quali, oltre alle caratteristiche previste per i distretti rurali e agroalimentari, siano significative la produzione con metodo biologico, la tutela delle produzioni e delle metodologie colturali, d'allevamento e di trasformazione tipiche locali e le attività economiche che si svolgono nel rispetto dei criteri della sostenibilità ambientale. I distretti si caratterizzano per un'integrazione tra attività agricole e altre attività economiche e per la presenza di aree paesaggistiche rilevanti e ad essi possono partecipare gli enti locali che adottano politiche di tutela delle produzioni biologiche. Tra le principali finalità dei distretti vi sono la promozione dell'uso sostenibile delle risorse naturali e locali nei processi produttivi agricoli; favorire lo sviluppo, la valorizzazione e la promozione dei processi di preparazione, di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti biologici; promuovere e sostenere le attività collegate all'agricoltura biologica, quali la somministrazione di cibi biologici nella ristorazione pubblica e collettiva, l'attività agrituristica e il turismo rurale”.

Aspetti ben presenti nel territorio cesenate – la somministrazione di prodotti bio nelle mense scolastiche potrebbe essere un primo esempio - e romagnolo. “Con l'approvazione di questo disegno di legge anche per l'agricoltura della Romagna si potrebbero aprire nuove opportunità di crescita e qualificazione dell'offerta agricola e agroalimentare, con risvolti positivi su tutta la filiera – rimarca Valdinosi - promuovendo una connotazione della Romagna sempre più centrata su salubrità e benessere, un valore aggiunto anche sul piano della promozione turistica del territorio. Per questo ritengo che tutti i soggetti interessati dalla costituzione del distretto biologico, dalle aziende alle istituzioni locali, dovrebbero già valutare il percorso da intraprendere. Il Ddl, che è già stato approvato dalla Camera, introduce novità importante per il comparto bio. Per esempio prevede di istituire il "Tavolo tecnico per l'agricoltura biologica", che ha il compito di delineare indirizzi e priorità del Piano d'azione per l'agricoltura biologica, un piano strategico triennale; mentre sul fronte delle risorse si istituisce il Fondo per lo sviluppo dell'agricoltura biologica, destinato al finanziamento delle iniziative di sviluppo del comparto. Per il settore – conclude la senatrice romagnola - si definiscono contratti di rete per integrare le filiere e agevolare la costituzione di cooperative tra produttori bio”.
 

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