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Romagna autonoma, Confcommerico replica a Corsini: "Stiamo con un ideale, non con un partito"

"Corsini come succede talvolta agli esponenti politici - per una deformazione professionale non rara in chi appartiene a un partito - tende ad anteporre gli schieramenti alle problematiche"

“Il referendum sulla Regione Romagna secondo la Confcommercio cesenate non è una questione “di caratura prettamente politica”, come sostiene l'assessore regionale al turismo Andrea Corsini il quale si dichiara stupito della presa di posizione a suo dire entusiastica di Confcommercio sulla proposta della Lega”. Lo sottolinea il presidente Confcommercio cesenate Augusto Patrignani, che replica a quanto affermato dall'assessore regionale, "da cui la posizione di chi è favorevole al referendum è stata apoditticamente reputata senza senso", commenta una nota.

“Non ce ne sarebbe bisogno, ma viste le parole di Corsini, premettiamo innanzitutto – afferma Patrignani - che quella di Confcommercio non è una posizione in appoggio alle Lega Nord, ma sul merito della questione e cioè se i cittadini romagnoli debbano o meno esprimersi su un diverso assetto istituzionale meglio confacente a valorizzare e dare peso al territorio. Spiace che anche Corsini, persona che peraltro stimiamo, come succede talvolta agli esponenti politici - per una deformazione professionale non rara in chi appartiene a un partito - tenda ad anteporre gli schieramenti alle problematiche in senso stretto. Gli ricordiamo pertanto che Confcommercio cesenate, più volte negli ultimi dieci anni, ha espresso la sua posizione favorevole al referendum per istituire la Regione Romagna, un passaggio semplicemente e meritoriamente democratico. Quando ci schierammo come associazione a favore del sì al referendum costituzionale del 4 dicembre non ci fu segnalato che dovevamo tacere perché si trattava di materia politica. Per il referendum sulla Regione Romagna si tratta parimenti di questione politica e istituzionale ed è bene che chi ha a cuore il proprio territorio e la sua crescita dia il proprio contributo prendendo posizione. La chiamano democrazia. Oppure qualcuno ha paura del pronunciamento dei cittadini? Ma perché mai averne?”.

“La nostra, dunque, non è una posizione a favore di un partito – aggiunge Patrignani – ma di un principio e di una idea, così come abbiamo più volte apprezzato il rinnovato interesse anche del Pd nei confronti delle istanze romagnole. Detto questo, non è affatto surreale affermare che dal 1970 ad oggi la Romagna abbia scontato, in seno alla Regione, una condizione per non pochi tratti non adeguata in termini di progetti di sviluppo, risorse e finanziamenti. Piuttosto, assessore Corsini, è surreale non ammetterlo, visto che ciò è sotto gli occhi di tutti, ad esempio per quel che attiene all'aspetto infrastrutturale. Se così non fosse, avremmo certamente oggi - solo per fare due esempi - un forte aeroporto romagnolo e una E45 in condizioni non pietose come quelle odierne e avremmo il territorio marittimo, di assoluta rilevanza turistica internazionale, servito in maniera degna per facilitare l'accesso di turisti italiani e stranieri, attraverso una adeguata ferrovia di costa e infrastrutture del trasporto innovative in grado di rispondere alle esigenze dei turisti di tutta Europa”.

“In ripetuti interventi – prosegue Patrignani - abbiamo perorato la causa di questa Romagna con più peso specifico, premendo su amministratori e politici affinché nei fatti e non solo nelle petizioni di principio si cominciasse a costruirla. In questo senso abbiamo apprezzato l'impegno del Mar e ribadiamo che le istanze di chi reputa doverosa l'istituzione di un referendum è irriguardoso protocollarle alla stregua di “patachedi”. Essere laici significa riconoscere legittimità alle opinioni altrui e confutarle con solide argomentazioni, non denigrandole con un espressioni offensive. Con apertura abbiamo anche guardato al progetto di Regione Romagna perché reputiamo che l'assetto istituzionale non debba essere un dogma ideologico ma debba costruito in base alle reali esigenze del territorio e della sua comunità. In questo senso crediamo che la parola debba essere data ai romagnoli coinvolgendoli direttamente nei processi decisionali sull'assetto istituzionale. Noi vogliamo semplicemente che la Romagna, con un milione e 100mila abitanti, conti veramente e venga incontro alle aspettative di cittadini e imprese”.

“L'assessore Corsini – chiude Patrignani – può darci atto del nostro impegno nel dare un contributo alla valorizzazione del brand Romagna, anche attraverso varie iniziative in cui abbiamo felicemente collaborato insieme, come la promocommercializzazione, l'istituzione della notte del liscio, la promozione dei turismi integrati  e tanti altri versanti in cui intendiamo continuare ad essere propositivi. E siamo certi che questo rinnovato interesse sulla valorizzazione della Romagna possa produrre risultati positivi e favorire lo sviluppo di un dibattito serio e costruttivo. A patto che non ci si ponga con alterigia, come chi ha detto che la disputa sulla Regione Romagna sarebbe una questione da Bar Sport. Ma, a quel che ci risulta, i Bar Sport esistono ancora e sono molto frequentati, a differenza di partiti e movimenti politici che hanno perduto un gran numero di iscritti, e quindi farebbe bene chi ci amministra o ambisce a farlo metterci ogni tanto il naso dentro per captare di cosa si discute e capire quello che sta veramente a cuore alla gente”.

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