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Bagno e passo indietro sull'imposizione fiscale, Valbonesi: "Una scelta politica possibile"

Al sindaco Baccini che ci accusa di strumentalizzazione rispondiamo che per noi il passo indietro sull'imposizione fiscale è possibile. Quelle che giustificava come azioni sofferte ma indispensabili per sistemare lo sforamento del patto di stabilità ad oggi assumono una valenza diversa: si tratta di vere e proprie scelte politiche e non più di una soluzione per l'emergenza finanziaria.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

“L’assenza di una sanzione così pesante ci consentirebbe immediatamente di operare una riduzione della tassazione, al fine di agevolare imprese e cittadini e distribuire i carichi in proporzione alle disponibilità” questo è quanto dichiarava Baccini il 26 Settembre (fonte: Cesena Today). La sanzione di cui si parlava è quella legata all’ormai noto sforamento del patto di stabilità. A poco più di un mese di distanza però, lo stesso Baccini risponde alle nostre esortazioni giudicando impossibile abbassare le tasse proprio ora.

Certo, per quanto riguarda l’anno in corso siamo consapevoli dell’impossibilità di rivedere l’imposizione per ciò che riguarda IMU, TASI e IRPEF in quanto le aliquote approvate non possono essere modificate, ma sappiamo che tali vincoli esistono esclusivamente per queste tre imposte. La sensazione di fronte a questa nuova presa di posizione è di confusione: se prima l’aumento di tasse, imposte e tariffe (in alcuni casi ai massimi livelli) era legato esclusivamente alla situazione emergenziale, perché adesso che la stessa emergenza non persiste è impossibile rivedere lo scenario fiscale?

Sappiamo che nel bilancio approvato il 23 ottobre scorso é stata contabilizzata l’intera sanzione (1.168.000€) con relative coperture; sappiamo anche che ad oggi la stessa sanzione è stata abbondantemente ridotta fino a circa 180.000€. E’ evidente che al netto della sanatoria, il bilancio comunale presenterà un avanzo piuttosto corposo, che secondo le nostre stime si aggirerà intorno ad un milione di euro. Si tratta di un avanzo che, come dichiarato dal Sindaco, servirà a restituire le quote richieste per ripianare il bilancio alle società compartecipate tra cui Casa Protetta e Terme Sant’Agnese, oltre che a finanziare il progetto di riqualificazione del centro storico.

Questo è vero, ma la restituzione dei due “prestiti” (260.000€) rappresenterà soltanto una parte dell’intero avanzo. Per quanto riguarda i 250.000€ della riqualificazione del centro storico, siamo noi a chiedere a Baccini di non strumentalizzare i fatti. È evidente che l’appalto di questi lavori ci sarà nel 2015, perché non inserire la spesa nel relativo bilancio 2015 piuttosto che nel 2014? Forse per far credere ai cittadini che è la precedente Amministrazione ha lasciato un’altra brutta eredità? In realtà ciò che è stato ereditato è un progetto definitivo, finanziato per il 66% (o per i due terzi) che per essere portato a compimento non ha certo bisogno di manovre straordinarie.

Tra i sacrifici contenuti nel bilancio per cui l’Amministrazione intende impiegare l’avanzo poi, il Sindaco ha citato anche lo stanziamento di fondi per la manutenzione del patrimonio pubblico che solo in parte necessita di manutenzioni, ma di questo trattasi, ordinarie manutenzioni, non opere di emergenza da risolvere con fondi straordinari quali quelli legati allo sforamento del patto di stabilità. Dunque, riteniamo che quella di non variare l’imposizione fiscale sia chiaramente una scelta politica e non più un atto indispensabile come dichiarato un mese fa.

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