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Riforma dei conservatori, Montalti (Pd): "Non si può più aspettare"

"I Conservatori sono parte integrante di questo sistema. Un esempio è proprio il Bruno Maderna – sottolinea Montalti – che ha un legame storico e ben saldo con la cittadinanza e col sistema culturale cesenate"

Nel 1999, con la legge 508, l’Italia ha di fatto equiparato i conservatori alle università riformando il sistema Afam, cioè il settore del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, cui afferisce l’alta formazione artistica, musicale e coreutica, organismo che comprende 77 Istituti di alta formazione musicale. Da allora però la riforma si è fermata e mancano ancora i decreti attuativi per implementarla, in particolare rispetto al reclutamento del personale docente, alla messa a ordinamento dei bienni e alla statalizzazione dei Conservatori non statali (19 sui 77 complessivi). In regione si contano cinque istituti statali (Parma, Bologna, Piacenza, Ferrara, Cesena) e quattro pareggiati (Reggio Emilia e Castelnovo Né Monti, Modena e Carpi, Ravenna, Rimini), oltre ad altre scuole civiche di sicura solidità e tradizione.

“Il 13 febbraio scorso, in decine di città italiane e in molti centri dell’Emilia-Romagna, musicisti, cantanti e artisti si sono mobilitati con volantinaggi, maratone musicali e spettacoli per sensibilizzare i cittadini rispetto allo stato di salute dell’alta formazione artistica; a Cesena l’istituto Bruno Maderna ha partecipato all’iniziativa con il concerto di fiati intitolato ‘Una strombazzata per il Miur’. Il messaggio dei conservatori ci è arrivato e lo vogliamo fare nostro", dichiara Lia Montalti, consigliere regionale Pd che ha sottoscritto una risoluzione sul tema con primo firmatario Paolo Calvano.

“In Emilia-Romagna l'offerta culturale è estremamente ricca, sia in relazione alle strutture che alle numerose iniziative e attività promosse da organismi pubblici e privati che la nostra Regione da sempre valorizza. I Conservatori sono parte integrante di questo sistema. Un esempio è proprio il Bruno Maderna – sottolinea Montalti – che ha un legame storico e ben saldo con la cittadinanza e col sistema culturale cesenate, basti pensare al ricchissimo programma di iniziative organizzate anche dall’istituto in occasione del 170esimo anniversario del Teatro Bonci”.

“La Regione sostiene numerose attività musicali di qualità in tutto il territorio. Proprio rispetto a questo punto è notizia recente l’ammissione a finanziamento del progetto ‘Cesena in musica’ promosso dall’Istituto Corelli insieme ad una rete di enti e istituti, tra cui proprio il Maderna, per realizzare progetti e laboratori dedicati agli alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado. – cita Montalti – Fatte queste premesse, chiediamo quindi un tavolo regionale di consultazione con gli Istituti musicali del nostro territorio al fine di favorire l'interlocuzione tra il livello politico-istituzionale e le Conferenze dei presidenti, dei direttori e dei presidenti delle consulte degli studenti e rivolgiamo tutta la nostra attenzione alla protesta vivace e appassionata di chi lo scorso 13 febbraio ha chiesto che la riforma avviata nel 1999 prosegua e dia pieno riconoscimento ai nostri Conservatori e a chi vi studia e insegna”.

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