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Riforma codice degli appalti, Marco Di Maio: "Più tutele per piccole, medie imprese e lavoratori: ora rapidità"

"E' una legge strategica non solo perchè prevista dagli impegni connessi al Pnrr e importante per la sua attuazione - afferma - ma anche perchè si ampliano le tutele sociali e gli spazi per le pmi e le microimprese"

Ridurre la frammentazione delle stazioni appaltanti, stabilendo tra le altre cose gli elementi di base del sistema di qualificazione e stabilendo incentivi all'uso delle centrali di committenza professionali esistenti. Sono alcuni dei principi guida della legge di riforma del sistema degli appalti approvata dal parlamento, dopo un lungo esame nelle commissioni che il parlamentare romagnolo Marco Di Maio ha seguito in prima persona in stretto contatto con le organizzazioni economiche e sindacali interessate. "Ora è fondamentale che questa norma diventi al più presto legge con il voto definitivo del Senato e che poi il Governo sia rapido nella sua attuazione: troppo spesso abbiamo visto ottime norme infrangersi contro un'attuazione burocratica e lontana dall'economia reale"

"E' una legge strategica non solo perchè prevista dagli impegni connessi al Pnrr e importante per la sua attuazione - afferma -, ma anche perchè si ampliano le tutele sociali e gli spazi per le pmi e le microimprese, con anche più semplificazione per investimenti in sostenibilità, ricerca e innovazione". Di particolare rilievo per le piccole e medie imprese, secondo il deputato, "sono le premialità introdotte dalla legge per agevolare le aggregazioni di microimprese cosi' da favorirne la partecipazione e l'apertura alla concorrenza e al confronto competitivo". A ciò va aggiunto anche il principio secondo cui "le stazioni appaltanti saranno obbligate a procedere alla suddivisione degli Appalti in lotti oppure di motivare adeguatamente l'eventuale decisione contraria, sempre per favorire un maggiore accesso agli Appalti pubblici per le piccole e medie imprese".

"Sul fronte delle tutele per i lavoratori - commenta ancora Di Maio - va sottolineata la previsione cogente di clausole sociali tese a indicare, come requisiti necessari dell'offerta, criteri orientati a garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato, promuovere meccanismi e strumenti per garantire le pari opportunità generazionali e di genere e l'inclusione lavorativa delle persone con disabilita' o in situazioni di svantaggio". E sul piano della tutela dei professionisti operando nel comparto degli appalti pubblici, "va segnalato il divieto di prestazione gratuita delle attività professionali, salvo che in casi eccezionali e previa adeguata motivazione".

Di fronte alla difficilissima congiuntura economica che le imprese stanno affrontando, conclude il deputato, "è importante il principio del regime obbligatorio di revisione dei prezzi" introdotto dalla legge approvata dal parlamento. Che, tra l'altro, "dovrà tener conto anche dell'eventuale variazione del costo derivante dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Una previsione fondamentale, soprattutto per quei settori dove il costo del lavoro rappresenta una delle voci principali. In tema di sostenibilita' sociale ed economica e di concorrenza leale va sottolineato che, nel caso di forniture proveniente da Paesi extra Ue, è introdotta la previsione di misure volte a garantire il rispetto dei criteri ambientali minimi oltre che i diritti dei lavoratori, per impedire fenomeni di dumping verso gli operatori europei".

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