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Regionali, la Uil verso il voto: "Si realizzi un modello basato sul lavoro di qualità"

"La Uil auspica - spiega il segretario - che chiunque governerà la Regione prosegua la strada del patto per il lavoro regionale"

L’Emilia Romagna, si appresta al voto e la Uil di Cesena offre una riflessione sulle urne ormai alle porte (26 gennaio) invitando tutti i cittadini ad esercitare questo diritto. 

"Il voto è giustamente un esercizio di libertà, - afferma il segretario Marcello Borghetti - ma l’auspicio è che la nostra Regione realizzi un modello di sviluppo, fondato sul benessere, su coesione, solidarietà e legalità, con un forte rilancio di uno sviluppo contrassegnato da lavoro di qualità, da un incremento dei redditi, da una forte inclusione di donne e giovani nel lavoro, da un consolidamento dei sistemi di stato sociale, a sostegno dei pensionati, delle famiglie e delle fragilità". 

"La Uil auspica - prosegue il segretario - che chiunque governerà la Regione prosegua la strada del patto per il lavoro regionale, accogliendo le nuove richieste che le organizzazioni sindacali hanno proposto per migliorare la condizione di lavoratori, di chi cerca lavoro o ha lavori precari e dei pensionati. Il punto centrale di qualsiasi politica attiva sul lavoro è che senza redistribuzione non c’è sviluppo, così come è evidente che l’evasione fiscale è un cancro che sottrae risorse allo sviluppo, al rilancio degli investimenti per le infrastrutture e allo stato sociale, attuando una iniqua ripartizione fra cittadini. In particolare in Romagna occorre fare un salto di qualità per un rilancio dello sviluppo e per un contrasto ad un diffondersi di lavoro precario e poco pagato, con diffusione di lavoro nero e grigio, di infortuni, di applicazione di contratti di comodo e di una diffusa avversione verso la contrattazione di secondo livello. Vi sono candidati che hanno parlato di questi temi ed altri candidati che hanno evitato di farlo, gli elettori, hanno il compito di decidere se le priorità attese, sono state trattate con competenza da quei candidati a cui andrà il proprio voto. Su queste riflessioni, fanno riflettere le misure sul reddito e pensione di cittadinanza del 2019, circa 1.097.684 le domande accolte di cui 915.600 di reddito di cittadinanza e la differenza di pensioni di cittadinanza, a fronte di 1.641.969 domande fatte. Per quanto riguarda la Provincia di Forlì Cesena sono 2.909 le domande accolte su un totale di 5.579 domande fatte, di queste 2160 di reddito di cittadinanza la differenza di pensione di cittadinanza.

Dettaglia Borghetti: "Per quanto riguarda la Provincia di Forlì Cesena sono 2.909 le domande di reddito e di cui 2160 le pensione di cittadinanza, su un totale di 5.579 domande fatte. Sono numeri che possono dare una giusta risposta in termini di sostegno al reddito alle situazioni più fragili, ma il dilagare della povertà e di un diffuso disagio sociale per carenza di reddito, non trova risposta da questi strumenti. Sul fronte dell’inclusione al lavoro, non saranno certo i lavori socialmente utili che realizzeranno le politiche attive, perché i posti di lavoro e di qualità, e la distribuzione del reddito e della contrattazione, hanno bisogno di un deciso cambio di rotta, nelle politiche industriali, negli investimenti per infrastrutture, nella lotta all’illegalità, all’evasione fiscale e in una riforma fiscale che ripristini l’equità, nonché in un rilancio del nostro Stato sociale pubblico, a partire da scuola e sanità. Su questi temi continua la battaglia della Uil".

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