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Regionali, Amormino: "Piccolo commercio e agricoltura in crisi, schiacciati dalla Gdo"

"Saranno costretti ad entrare anche loro nel sistema welfare. Entrambi stanno vivendo cambiamenti epocali"

"Piccolo commercio e agricoltura due settori che grazie alle politiche di questo governo saranno costretti ad entrare anche loro nel sistema welfare. Entrambi stanno vivendo cambiamenti epocali. Il commercio, quello piccolo, distrutto da una globalizzazione che imperversa e da una GDO che fagocita tutto il mercato spesso grazie a rendite di posizione urbanistiche che il governo di questa regione gli ha brillantemente concesso nel tempo".  Lo dichiara in una nota il consigliere provinciale Lina Amormino ed ex assessore al bilancio a Cesenatico, candidata alle regionale con la lista Progetto Emilia Romagna – Rete Civica – Borgonzoni Presidente.

"L’agricoltura che vive la sua crisi più grande soprattutto in Romagna. Abbiamo perso la frutticoltura nel cesenate e l’orticoltura non va più. Un anello che manca ad una filiera, quella dell’agroalimentare, che tutti citano come fiore all’occhiello ma che è un fiore finto di plastica che non porta nessuna ricchezza al settore agricolo del territorio. Ormai produciamo in altre parti d’Italia e i colossi dell’ortofrutta non ci pensano proprio ad investire nel nostro territorio. Meglio andare al sud, dove magari la manodopera costa meno o addirittura all’estero. Il piccolo deve chiudere o diventare mezzadro di qualcuno. Era l’architrave del nostro sistema economico che si è logorata ed ora spuntano inevitabili i primi evidenti calcinacci che preludono ad  una rottura complessiva di questo sistema". 

"Il governo PD, - continua Amormino - che da 50 anni detta le regole e da le carte, continua ad indicare la crescita dei numeri, invocando il patto del lavoro e altre amenità da sindacalisti della prima ora. Ma basta girare anche per il centro di Cesena e vedere in Via Zeffirino  Re la tristezza di almeno 5 vetrine chiuse per Natale, o magari andare nel forese e vedere distese di seminativi e qualche frutteto residuale tenuto più per la gloria che per il reddito, per rendersi conto che in fondo non abbiamo fatto #unpassoavanti ma bensì almeno due indietro . Ma si sa, sperano di fare coesione con il welfare invece che con la distribuzione di ricchezza attraverso il lavoro del piccolo imprenditore. E’ questo il modello di sviluppo? Su questi due temi bisogna tornare a parlare, fortemente".

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